Il Conservatorio di Bologna si espande in città: "Lezioni e concerti in nuove sedi"

Il direttore Zarrelli annuncia le novità della stagione, che si inaugura al Manzoni. "Nel 2023 abbiamo avuto 70 iscritti sopra la media: cresciute pure le classi di arpa e organo"

Il Conservatorio si espande in città: "Lezioni e concerti in nuove sedi"

Il Conservatorio si espande in città: "Lezioni e concerti in nuove sedi"

Bologna, 21 gennaio 2024 – Il Conservatorio G. B. Martini si apre sempre più alla città, distinguendosi fra i promotori di eventi musicali: "Sono molti i compiti che siamo chiamati ad assolvere – ci dice il direttore Aurelio Zarrelli – e accanto a quello principale dell’insegnamento professionale alle nuove generazioni è sempre più urgente la formazione della cittadinanza, penetrando nel territorio".

È in tale ottica che prende il via, la prossima settimana, la rassegna Maestri del Martini, con un fitto cartellone che si dipanerà fino ad ottobre: "Non sarà la classica rassegna di saggi degli allievi – prosegue Zarrelli – ma un momento di valorizzazione delle figure artistiche in forza nel nostro istituto: musicisti abituati a dividersi fra la didattica a Bologna e il concertismo per il mondo, che durante l’anno offriranno le loro esecuzioni in luoghi meno consueti. Non solo la Sala Bossi e altri spazi del Conservatorio, ma anche la Cappella Farnese in Palazzo d’Accursio, il Museo della Musica e l’Istituto F. Cavazza, attivando una collaborazione incrociata con queste istituzioni".

"Nella necessità, infatti, di ampliare i nostri spazi destinati alla didattica– continua– anche parte delle lezioni verrà decentrata in tali luoghi: cinque aule destinate ai corsi di musica antica saranno presto disponibili nei locali del Museo, mentre per le lezioni d’organo ridaremo voce allo strumento del Cavazza, dove un tempo erano attivi corsi di musica per non vedenti".

I concerti pubblici prenderanno comunque il via all’Auditorium Manzoni, domani alle 21, con un l’intera Orchestra del Conservatorio diretta da Alberto Caprioli (musiche di Mahler, Termini, Mendelssohn, Beethoven). Poi la dimensione sarà perlopiù cameristica, con accoppiamenti strumentali anche insoliti (il clavicembalo col mandolino, il quartetto di ottoni, il virginale) e repertori che spaziano dalla musica più antica alla contemporaneità, attraverso il jazz, la canzone napoletana e la sperimentazione d’avanguardia.

"Tali forme di decentramento – conclude Zarrelli – dovrebbero auspicabilmente diffondere l’immagine del Martini portandoci nuovi iscritti: l’attività esterna dello scorso anno ci ha fruttato 70 iscrizioni in più della media, rimpolpando classi come l’arpa e l’organo che erano in sofferenza. Il 24-25 febbraio faremo un open day da cui ci attendiamo altri buoni risultati, favoriti anche dai ripetuti inviti alle nostre masterclass indirizzati agli allievi del Liceo musicale Dalla, che è il nostro più naturale bacino per le nuove iscrizioni. Ci attende insomma un futuro pieno di sfide".

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