I Pooh a Verissimo: “Felicissimi di tornare per il concerto della reunion”

Il gruppo bolognese, ospite di Silvia Toffanin, ha raccontato la carriera e i successi, presentando le quattro date di luglio e settembre

I Pooh

I Pooh

Bologna, 23 aprile 2023 – ‘Amici per sempre’. Sulle note dell’immortale brano del 1996 è iniziato poco dopo le 17 di oggi lo speciale di ‘Verissimo’ su Canale 5, dedicato alla band bolognese dei Pooh. E, come è emerso nell’ora di speciale condotto da Silvia Toffanin, l’amicizia è il segreto del gruppo, nato nel 1966 sotto le Due Torri, che si ritrova sette anni dopo aver celebrato il mezzo secolo di vita, con quattro grandi concerti: il 6 luglio allo stadio San Siro di Milano per una data di apertura già sold out, il 15 luglio allo stadio Olimpico di Roma, il 29 e il 30 settembre all’Arena di Verona. Concerti lunghissimi e imperdibili, da 57 canzoni.

L’entusiasmo di ritrovarsi

“Finalmente tutti insieme, voi siete davvero degli eterni ragazzi”. Silvia Toffanin ha accolto ringraziando e complimentandosi con i quattro Pooh: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Riccardo Fogli. La risposta dei Pooh è stata che “è la musica che fa bene”. Poi Facchinetti ha parlato della reunion a 7 anni dai concerti per i 50 anni: “’Amici per sempre’ non è solo un titolo ma molto di più. E’ un po’ come l’amore, l’amore vero vive per sempre” e ancora “io questi 50 anni li ho fatti tutti, ho condiviso ogni momento, ogni ora, ogni giorno”. Soddisfatto di questo ritrovo tra vecchi amici pure il bolognese doc Dodi Battaglia: “Ero il meno convinto di questa separazione, il più convinto di questa riunione, c’è un senso di famiglia che è importante. Il vero fulcro di questa collaborazione sono i nostri figli. Grazie alla loro collaborazione è nato il progetto di Sanremo, quello del tour. Questo senso di famiglia è ancora più bello del tour, come quando i nostri figli erano piccoli”. Red Canzian dice che la risposta del pubblico all’annuncio della reunion è stata “commovente. Sono sette anni che non facciamo dischi ma i biglietti sono andati via alla velocità della luce”. E Riccardo Fogli, che lasciò la band nel 1973, ha voluto sottolineare che “tra amici non c’è mai un addio”.

La storia

In un video è stata ripercorsa la carriera dei Pooh, dal primo nucleo con i Jaguars Valerio Negrini, paroliere e autore di tanti brani bella band e il chitarrista Mauro Bertoli. Poi nel 1966 entra Roby che all’epoca si esibiva in diverse sale da ballo e poi Riccardo Fogli che faceva il gommista a Piombino. Un paio di anni dopo entra Dodi Battaglia, giovane chitarrista bolognese di talento, e nel 1971 il compianto Stefano D’Orazio, batterista per amore. La prima prova che i Pooh si trovano ad affrontare è l’uscita di Riccardo Fogli nel 1973 quando sceglie di intraprendere la carriera da solista. Così Red Canzian diventa il nuovo bassista, scelto tra più di 300 musicisti senza essere bassista, ed è così che si forma il nucleo storico del gruppo. Da lì iniziano i successi in tutto il mondo con ben 100 milioni di dischi venduti. E un ricordo particolare proprio al paroliere Valerio Negrini che scrisse, tra le altre, la canzone ‘Uomini soli’ che portò i Pooh alla vittoria a Sanremo nel 1990.

Il gruppo dei Pooh ha ringraziato poi le famiglie d’origine, tutte umili, fondamentali per comprare strumenti e per sostenere gli “eterni ragazzi” nella loro carriera musicale. Come il papà di Facchinetti che rinuncia a mettersi in proprio per far crescere i figli e il papà di Red, minatore a Marcinelle prima del disastro e poi fonditore. 

Il segreto del successo

Ma qual è il segreto dei Pooh? “Che noi siamo anche compositori e autori e questa è sempre stata la nostra grande nostra perché negli anni ‘60 noi abbiamo sempre cmq cantato i nostri brani quando le band facevano cover. Siamo diventati anche produttori di noi stessi e arrangiatori dei Pooh e abbiamo fatto successo perché spesso eravamo fuori moda”.

Impossibile non parlare di quando Riccardo decise di lasciare il gruppo ma “la buona stella sempre accompagnato, abbiamo trovato Red e abbiamo proseguito”. Come ha sottolineato Dodi Battaglia, “abbiamo sempre avuto discussioni rispettose, senza mai litigare e questo forse è stato il vero segreto dei Pooh. Non abbiamo mai messo in discussione un obiettivo bellissimo che ci ha portato a festeggiare 50 anni di musica nel 2016”. “A noi salire nuovamente su un palcoscenico ci gasa da morire, non vediamo l’ora” hanno detto in coro i Pooh.

Il tributo a Stefano D’Orazio

Un momento particolarmente toccante dello speciale è stato il tributo al batterista Stefano D’Orazio (oggi sostituito da Phil, figlio di Red Canzian), che è stato definito “vero collante dei Pooh”, morto il 6 novembre 2020 per complicazioni del Coronavirus. In particolare i Pooh hanno ricordato il dolore di quel mancato ultimo saluto: “Nè la moglie né noi l’abbiamo più rivisto da quando è stato portato in ambulanza all’ospedale”. E ancora: “Senza di lui non abbiamo più avuto la stessa proiezione del futuro, abbiamo trovato la forza per andare avanti ma è difficile”, “era veramente sempre disponibile con tutti”.

I figli, una forza

Un ultimo capitolo è stato dedicato ai figli dei Pooh, a partire dal figlio d’arte Daniele Battaglia che ha sottolineato in un video che “ogni figlio dei Pooh ha un ricordo indelebile legato ai concerti dei Pooh”. Poi ha parlato Phil, new entry del gruppo alla batteria per questa grande reunion in quattro concerti. E per ultimo, tra gli altri, ha parlato l’altro figlio d’arte Francesco Facchinetti.

“I nostri figli sono il nostro orgoglio - hanno detto i Pooh –  sono state brave le nostre compagne che li hanno fatti crescere bene”.

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