La Perla Bologna non paga gli stipendi: in 350 senza certezze. Bonaccini: “Inaccettabile, subito un tavolo”

Il governatore Bonaccini e l’assessore allo Sviluppo economico Colla si schierano con i sindacati: “Già un mese fa abbiamo chiesto un confronto al ministero”. Lepore: “Proprietà inaffidabile”. De Maria: “Il Ministero convochi un tavolo”

Bologna, 10 agosto 2023 - Sono 350 il lavoratori a cui lo storico gruppo bolognese “La Perla” non paga gli stipendi.

AGGIORNAMENTO Il tavolo a settembre

La decisione del marchio del made in Italy, di proprietà del Fondo olandese Tennor, con sede a Londra e controllato dal finanziere tedesco Lars Windhorst, è bollata come "Inaccettabile" dal presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, che insieme chiedono al ministero di "convocare quel tavolo di confronto che abbiamo richiesto oltre un mese fa. La proprietà non sta rispettando gli impegni presi".

Una delle molte proteste delle lavoratrici de "La Perla"
Una delle molte proteste delle lavoratrici de "La Perla"

"Questa decisione presa dall’azienda - attaccano Bonaccini e Colla - è una palese violazione degli impegni assunti dalla proprietà con le Istituzioni, Regione in primo luogo, e con i sindacati”. Con queste motivazioni la Regione Emilia-Romagna condivide la richiesta avanzata dei sindacati al ministero delle Imprese e del Made in Italy di convocare urgentemente un tavolo sulla vicenda.

Dalla loro parte si schiera anche il sindaco della Città Metropolitana di Bologna, Matteo Lepore: “Lasciare le dipendenti della Perla senza stipendio è l'ennesima conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, dell'inaffidabilità della proprietà della storica azienda bolognese, il fondo olandese con sede a Londra Tennor. Mancano ad oggi un piano industriale e una strategia imprenditoriale. Manca soprattutto la consapevolezza del danno irreversibile che una gestione aziendale dissennata rischia di produrre a un marchio che finora ha mostrato di mantenere la credibilità costruita nel tempo”.

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"La Perla" è un marchio storico e di qualità della produzione nazionale nel settore lingerie, e occupa appunto 350 persone.

Per Bonaccini e Colla "Non è pensabile lasciare queste lavoratrici e lavoratori senza certezze per il loro futuro, così come è inaccettabile tollerare che la proprietà non abbia mantenuto nessuno degli impegni che si era assunti".

L'empasse non è un fulmine a ciel sereno: "Già all’inizio di luglio avevamo scritto a ministero per chiedere di convocare un incontro urgente con la proprietà, le Istituzioni e le Organizzazioni sindacali - chiudono il governatore e l’assessore - Perché è indispensabile trovare soluzioni che salvino il sito produttivo, il valore del marchio 'La Perla' e i posti di lavoro. Non siamo ancora stati convocati dal Ministero, e siamo stupiti da questa mancanza di attenzione da parte del governo. Rinnoviamo con forza la richiesta di convocazione del tavolo ministeriale, perché non è possibile indugiare oltre".

La richiesta di attivazione di un tavolo presso il Mimit la ricorda anche Lepore: “Sono in ballo 350 posti di lavoro e un'esperienza imprenditoriale di prestigio. Nessuno pensi di potere giocare con le vite di queste lavoratrici e con la serietà del sistema di relazioni istituzionali e industriali del nostro territorio”, ha concluso il sindaco.

De Maria: “Il Ministero convochi un tavolo”

"Le Regione, la Città metropolitana e le organizzazioni sindacali di categoria hanno chiesto al Ministrero delle Imprese e del Made in Italy la convocazione urgente di un tavolo nazionale per la Perla – commenta il deputato Pd Andrea De Maria -. È importante che il Ministero convochi al più presto il tavolo. Il mancato pagamento degli stipendi rappresenta una scelta inaccettabile della proprietà, che mette in discussione precisi impegni assunti. È fondamentale che tutte le istituzioni agiscono in sinergia. Per difendere posti di lavoro e diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. E per difendere un presidio produttivo di grandissimo valore per il Paese".

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