Lamborghini, bilancio da record e due nuovi modelli per il 2024: ecco quali

L’azienda automobilistica di Sant’Agata Bolognese ha venduto nel 2023 oltre 10mila vetture con un fatturato del +12,1% rispetto al 2022. Il Ceo Winkelmann: “Abbiamo stimolanti obiettivi per il futuro”

Lamborghini, risultati record per il 2023

Lamborghini, risultati record per il 2023

Bologna, 21 marzo 2024 - Un 2023 da incorniciare per un'eccellenza automobilistica emiliana. Automobili Lamborghini ha reso noto il bilancio dell'anno appena trascorso, nel quale sono stati registrati veri e propri numeri da record. Per la prima volta nella storia, il numero di modelli venduti ha oltrepassato le 10.000 unità e la società ha chiuso con un fatturato annuale di 2,66 miliardi di euro, aumentato del 12,1% rispetto al 2022.

Numeri in crescita

Oltre a un numero di vendite totali e un fatturato positivo, Lamborghini ha registrato una notevole crescita anche nel risultato operativo, che consiste nella differenza tra il valore della produzione e i costi relativi alla stessa e che ha raggiunto nel 2023 quota 723 milioni di euro, per un incremento del 17,8% rispetto al precedente anno. Il margine operativo, che indica invece il reddito di un'azienda attraverso la propria gestione, si conferma in continua crescita dal 2017 raggiungendo il valore record del 27,2%. Tutto questo a riconferma di come quello passato sia stato l'anno migliore di sempre per la casa automobilistica di Sant'Agata Bolognese.

Il Ceo: "L'azienda punta a crescere e migliorarsi"

"Lamborghini continua a infrangere record su record - dichiara il Ceo e presidente dell'azienda, Stephan Winklemann, durante un incontro con la stampa dedicato ai conti -. I risultati del 2023 ci permettono di guardare al futuro e programmare i prossimi anni con nuovi e stimolanti obiettivi. Guardiamo già con grande fiducia al 2024, anno ricco di eventi. Il nostro portafoglio ordini copre già tutto il 2024, tutto il 2025 e fino al 2026 nel caso della Revuelto".

Lo stabilimento Lamborghini a Sant'Agata Bolognese
Lo stabilimento Lamborghini a Sant'Agata Bolognese

Nuovi modelli 2024

Nel 2024, Lamborghini si prepara a presentare due nuovi modelli di auto. Nella prima parte dell'anno è il turno della Urus plug-in, o Phev, che verrà esibita per la prima volta al salone di Pechino, in programma dal 25 aprile al 4 maggio.

Più avanti toccherà alla nuova Huracan, sempre in versione plug-in e con un nuovo nome. "Con Revuelto, Urus e Huracan plug-in completiamo il primo tassello del Piano Direzione Cor Tauri che prevede il lancio della prima elettrica (Lanzador) nel 2028 e la riduzione delle emissioni del 40% al 2030 - spiega Winklemann -. Queste sfide simboleggiano l'impegno della nostra azienda a volere crescere e migliorarsi di volta in volta".

Non si tratta, tuttavia, dell'unica novità per il 2024, poiché Lamborghini è pronta a scendere in pista nel campionato endurance con la SC63. "E' importante gareggiare e fare test - annuncia il Ceo -. Dobbiamo migliorare gara dopo gara per colmare il gap con i competitor che hanno un anno di esperienza in più".

Target riduzione di emissioni

Winklemann ha avuto modo di esprimersi anche sulla possibile revisione dei target di riduzione delle emissioni, in vista delle prossime elezioni europee: "L'Ue prenderà tempo fino alla fine del 2026 per esprimersi - dichiara -. Siamo in una fase in cui è pericoloso fare marcia indietro sull'elettrico, considerando gli investimenti fatti dai costruttori. E' vero che le vendite di bev (macchine totalmente elettriche, ndr) sono entrate in una fase di stallo, ma oggi è difficile ipotizzare alternative concrete. Se le regole lo consentiranno, noi puntiamo a restare 'ibridi' più a lungo possibile con la Revuelto e la nuova Huracan".

"Mi aspetto un'ulteriore crescita in Europa, Americhe e Asia/Pacifico - conclude il Presidente concentrandosi sull'aspetto geografico del mercato -. Sono poco preoccupato, invece, per il rallentamento nel mercato cinese. La Cina è importante ma non ne siamo dipendenti come altri. E' un grande mercato per le auto, meno per il settore di lusso e per questo manteniamo un approccio conservatore".

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