ANDREA BONZI
Politica

Europee, a Bologna la frenata dell’affluenza continua: sei punti persi sul 2019

Le sfide elettorali nei paesi di provincia alzano leggermente la media, ma la città si ferma al 57,3 per cento

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, al voto per le elezioni europee

Bologna, 10 giugno 2024 – Non sale la ‘febbre’ del voto per Bruxelles. L’affluenza definitiva nella città di Bologna tocca il 57,3%, in calo di sei punti rispetto al 2019 (era 63,3%). L’hinterland fa meglio con il 60,3% (con qualche picco dovuto alle sfide amministrative in corso in alcuni Comuni), ma il calo rispetto a cinque anni fa è superiore, oltre sette punti percentuale. Dati che confermano la sensazione che le elezioni europee vengano un po’ snobbate dai cittadini, anche in feudi della partecipazione come i territori emiliani. Perché intendiamoci, la media a Bologna e in Emilia-Romagna resta una delle più alte del Paese, con la media italiana bloccata sotto il 50%.

Successo in controtendenza, la partecipazione dei fuorisede che, prima volta alle Europee hanno potuto esprimersi nel Comune dove studiano, Bologna per gli studenti dell’Alma Mater (anche di quelle delle sedi periferiche). La percentuale che ha aderito nella zona è stata di quasi l’80% degli aventi diritto. Un numero notevolmente superiore alla media, anche se in termini assoluti si parla di un bacino di circa quattromila persone.

Fatto sta che, in trent’anni (dal 1994, anno del passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, dopo lo scandalo Tangentopoli), contando la tornata elettorale Ue di ieri, si arriva a un crollo di ben 24 punti in città (-22,7% mettendoci anche il territorio provinciale), un capitale di credibilità disperso dai partiti. Neppure stavolta le forze politiche – questa la considerazione ’a caldo’ – non sembrano riuscite a far comprendere agli elettori l’importanza del Parlamento europeo e, a cascata, della Commissione, che prenderanno decisioni destinate, sempre di più, ai incidere direttamente sulla vita delle famiglie dei Paesi membri, Italia in primis. Si pensi a tutte le direttive ’green’, dallo stop ai motori termici alla classe energetica degli edifici, all’orientamento sulla guerra in Ucraina che non accenna a finire, e a moltissimi altre scelte che hanno ricadute importanti nella vita di tutti i giorni.

Ma vediamo in dettaglio le affluenze definitive alla chiusura dei seggi. L’hinterland, si diceva, anche grazie ad alcune sfide amministrative che hanno tenuto alto l’interesse, ha alzato un poco la media del territorio bolognese.

Fra i Comuni con più di 15mila abitanti, sul podio per il numero dei votanti c’è Castenaso con il 69,7% definitivo, si tratta di un Comune che andava a scegliere anche il sindaco e questo può aver pesato in modo positivo sulla partecipazione. La classifica dei municipi oltre i 15mila abitanti proseguono poi con Pianoro (67,7%), Molinella (66%), Castel Maggiore (65,7%), San Lazzaro (65,5%), Castel San Pietro (65,4%) e Casalecchio di Reno (63,8%). E ancora, Zola Predosa (65%), Medicina (63,7%) e Valsamoggia (62,2%),

Tra i ‘piccoli’ si segnalano Castiglione dei Pepoli (70,5%), Castel di Casio (67,7%), Monterenzio (67,4%) e Calderara (67,1%). Al contrario, forse non è un caso che paesi come Castel Del Rio (52,9%), dove non si va al voto amministrativo, registrino affluenze più basse.