Difesa e Alibegovic: la Virtus non si ferma

Attacco spuntato nei primi due quarti, poi Amar e Mannion danno la spinta giusta. Domani sera si torna in campo nelle Marche

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VIRTUS

70

VUELLE PESARO

51

SEGAFREDO Hackett 3, Cordinier 4, Weems 8, Hervey 6, Jaiteh 7, Belinelli 7, Sampson 6, Pajola 4, Alibegovic 10, Tessitori 4, Mannion 8, Teodosic ne. All. Scariolo.

CARPEGNA PESARO: Moretti 7, Sanford 7, Delfino 2, Mejeris 12, Jones 8, Camara 1, Lamb, Zanotti 3, Tambone 6, Demetrio 5. All. Banchi.

Arbitri: Rossi, Martolini, Borgo.

Note: parziali 12-13; 31-25; 47-38. Tiri da due: Virtus 1329; Pesaro 1222. Tiri da tre: 826; 524. Tiri liberi: 1217; 69. Rimbalzi: 36; 37.

di Alessandro Gallo

Missione (parziale) compiuta. La Virtus voleva portarsi sul 2-0 con Pesaro, in attesa della prima trasferta nelle Marche, e dare un’altra serata di riposo a Milos Teodosic. Tutto nella norma, anzi, con qualche certezza in più: Amar Alibegovic è uno da battaglia e Nico Mannion, intanto, fa un altro passo avanti.

All’appello, non approfitta dell’assenza di Shengelia, Kevin Hervey, che prosegue nella sua strada: bello da vedere nei movimenti, ma spesso poco utile ai compagni.

Ci vogliono due quarti, alla Virtus, per prendere le misure di Pesaro che parte con grande aggressività. E la Virtus, contrariamente alle sue abitudini, non fa mai canestro da due. Per vedere un tiro a bersaglio nel primo quarto, bisogna aspettare la fine e una schiacciata di Amar Alibegovic.

Prima di quell’unico cesto tanti errori, anche dei lunghi, che pure vengono cercati dai compagni. Primo quarto all’insegna delle difese e in particolare degli errori, poi Bologna si scuote con quelle che, sulla carta, sono le seconde linee. Sono i canestri di Belinelli, Mannion e Tessitori a scavare il primo solco.

Se di solco si può parlare perché la Virtus va al riposo sul +6.

Nella ripresa cambia qualcosa: il quinto fallo di Jones sicuramente toglie dal parquet un elemento che si faceva sentire. Al resto ci pensa proprio Mannion con alcuni canestri dalla lunga distanza. La Virtus tocca anche 24 lunghezze di vantaggio sul 70-46.

Per una serata può bastare con le tifoserie che si divertono a stuzzicarsi in attesa che la sfida, domani, approdi nelle Marche.

Pesaro per provare a ribaltare il pronostico deve trovare delle alterative in attacco. Con un Delfino che segna due punti e un Lamb che resta a quota zero, c’è poco da stare allegri.

Ma Banchi non è tecnico che si rassegni all’evidenza (la differenza tra le due squadre c’è) e domani si inventerà qualcosa come quella zona che, per qualche minuto, ha tolto un po’ di luce alla squadra. Ma Scariolo ha l’elettricista giusto per riprendere a correre. Milos Teodosic, per il momento, è rimasto solo a guardare e ha una gran voglia di riprendersi la bacchetta da direttore d’orchestra.

Chiusura con le condizioni di Toko Shengelia. Il giocatore, scrive la Virtus in una nota "ha riportato una distorsione alla caviglia destra con interessamento del comparto capsulo-legamentoso esterno. Il giocatore ha già iniziato le cure specifiche e i tempi di recupero sono stimati in circa 10 giorni".

La Virtus vorrebbe riaverlo per la semifinale ma, qualora occorresse, potrebbe schierarlo anche in un’eventuale gara-cinque con Pesaro.

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