Fortitudo, anche il jolly Italiano ha detto sì

Torna Nazzareno, che ha già indossato per tre stagioni la maglia dell’Aquila diventando così anche un beniamino per la tifoseria

Migration

di Massimo Selleri

Nella sequenza di annunci che ha caratterizzato la settimana della Fortitudo, nella giornata di ieri il club biancoblù ha ufficializzato il ritorno di Nazzareno Italiano. Classe 1991, alto 198 centimetri, l’ala calabrese arrivò alla Effe nella seconda metà della stagione 201415, dopo che nell’annata precedente aveva impressionato la Effe, da avversario, con la maglia di Piacenza. Quella partita al PalaDozza rimase così impressa nella mente della dirigenza biancoblù di allora da ingaggiarlo a tutti i costi per raddrizzare un campionato che era nato storto. L’operazione riuscì, visto che poi arrivò la promozione in A2. Seguirono altre tre stagioni a Bologna nelle quali lasciò un segno nel cuore del popolo fortitudino grazie allo spirito battagliero con cui scende in campo. L’anno scorso i 5 punti di media, accompagnati da 3 rimbalzi, che ha ottenuto a Udine ricalcano il suo utilizzo limitato, con il club friulano che ha dominato la stagione fino alla semifinale promozione e poi nell’ultimo passaggio ha avuto un deficit di fiducia e di forma fisica. In ogni caso nelle rotazioni del coach Luca Dalmonte non partirà in quintetto, ma il suo minutaggio dovrebbe essere più alto.

Data per fatta la conferma del play faentino Matteo Fantinelli, ora all’appello per chiudere il roster biancoblù mancano quattro giocatori. I primi due, Valerio Cucci e Marcus Thornton, sono in chiusura con il lungo capitolino che sta sistemando gli ultimi dettagli della sua uscita da Scafati, mentre per l’americano tutto sembra filare via liscio.

Resta sempre aperta la questione legata a Pietro Aradori che non ha ancora preso una decisione. La questione non è economica, ma il club ha intenzione di blindarlo con un lungo contratto trasformando la sua permanenza a Bologna nell’ultima tappa della carriera. L’attesa non sarà ancora lunga, anche perché il piano B che ha in testa Dalmonte coinvolge giocatori che non aspetteranno all’infinito. Il play-guardia Alessandro Panni sarà l’ultimo elemento che andrà a completare il mosaico. In questo caso si attende davvero solo l’ufficializzazione per un’operazione che consente anche a Ferrara di risolvere una situazione difficile viste le tensioni tra l’esterno veneto e l’allenatore Spiro Leka. Nel frattempo il club sta anche definendo lo staff tecnico e gli altri elementi della squadra invisibile che ruotano attorno a chi va a referto.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro