ALESSANDRO GALLO
Sport

Incubo ultimo quarto: Virtus, quasi una resa

Milano si porta sul 3-1 e domani può chiudere la serie. I bianconeri in vantaggio 55-57 subiscono un parziale di 16-0 senza reagire

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OLIMPIA MILANO

77

VIRTUS BOLOGNA

62

ARMANI MILANO: Rodriguez 3, Shields 21, Datome, Bentil 7, Hines 10, Hall 14, Melli 9, Grant 11, Biligha 2, Ricci, Baldasso, Alviti, All. Messina.

SEGAFREDO BOLOGNA: Hackett 3, Belinelli 2, Weems 4, Shengelia 21, Jaiteh 12, Pajola, Teodosic 8, Cordinier 2, Sampson 8, Tessitori 2, Mannion ne, Alibegovic ne. All. Scariolo.

Arbitri: Ryzhyk, Rossi, Baldini.

Note: parziali 16-24; 40-34; 55-55. Tiri da due: Olimpia 2448; Virtus 2240.Tiri da tre: 515; 313. Tiri liberi: 1419; 910. Rimbalzi: 26; 35.

dall’inviato

Alessandro Gallo

ASSAGO (Milano)

E adesso per conservare lo scudetto cucito sul petto ci vuole un miracolo. E, soprattutto, dimenticare gara-quattro, perché la Virtus si scioglie all’inizio delll’ultimo quarto, quando pure, grazie al solito Shengelia, ritrova un nuovo vantaggio sul 55-57. Bologna che è precipitata anche sul -11, 45-34 (tripla di Grant) si mette di buzzo buono anche se non si hanno notizie di un irriconoscibile Kyle Weems. La Virtus non si arrende e puntando su un quintetto difensivo, trova la parità a quota 51 e poi a 55 grazie alle fiammate del generosissimo Shengelia.

Poi, però, in cinque minuti, ecco il parziale di 16-0 (dal 55-57 al 71-57) che domani sera darà il primo match point a Milano. In questi cinque minuti succede di tutto: antisportivo a Teodosic per fallo su Bentil, tecnico a Scariolo. E in mezzo un attacco che non capisce più nulla. Con i leader, Belinelli e Teodosic, che non riescono a trasmettere sicurezza a un gruppo smarrito. Quasi impaurito.

Una mattanza dalla quale la Virtus non riesce a uscire, come un pugile che stia per crollare da un momento all’altro. Come se, improvvisamente, la Virtus avesse scoperto la forza di Milano e si fosse sentita impotente per giocare questa finale.

Negli ultimi minuti non c’è partita, il divario assume anche contorni imbarazzanti, -17 sul 75-58, ma è chiaro che in quel momento la luce, in casa Virtus, è proprio spenta.

E allora serve una prova d’orgoglio, domani sera, alla Segafredo Arena. Serve ripartire dall’energia profusa nel terzo quarto, sperando che, appunto, il blackout, sia solo un episodio.

Lo scudetto sta prendendo la direzione di Milano: la Virtus domani sera avrà quaranta minuti per provare a ribellarsi.

Servirà però un Weems diverso, serviranno il Mago Teodosic e capitan Belinelli su livelli diversi. Perché ora l’Olimpia non solo è in salute, ma è anche in fiducia. Tanta fiducia. Milano è vicinissima allo scudetto e all’idea di prendersi una rivincita dopo lo 0-4 della scorsa stagione. Domani sera il primo match point.

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