Bologna, 20 agosto 2014 - Una campionessa d'Europa in redazione. Non è una novità, perché Martina Grimaldi è di casa al Carlino (VIDEO). E' venuta la prima volta dopo la medaglia di bronzo conquistata a Roma nel 2009: da quel momento in poi è sempre tornata negli uffici di via Mattei. Con i titoli mondiali, il bronzo ai Giochi, i successi europei. Così, dopo aver vinto la 25 chilometri a Berlino, la ragazza del Cn Uisp-Fiamme Oro che il prossimo 28 settembre compirà 26 anni, è tornata a "casa sua", in redazione, per parlare dei suoi progetti, dei suoi sogni.
Insieme con lei Franco Caniato, responsabile dei servizi sportivi del Carlino, Franca Ferri, responsabile di Carlino.it e Marcello Giordano. "Vincere è stata una bella emozione - racconta -. Ci tenevo, soprattutto dopo aver mancato, sempre agli Europei, la prova dei 10 chilometri che ho chiuso al decimo posto". Dieci chilometri che sono anche la distanza olimpica, Martina che è già stata a Pechino (non ancora ventenne si piazzò al decimo posto) e Londra (bronzo) vuol chiudere, momentaneamente, il suo trittico, con Rio de Janeiro.
"Prima - obietta - dovrò qualificarmi per i Mondiali in programma l'anno prossimo a Kazan. Poi, una volta ottenuto questo pass, penseremo a un piazzamento per raggiungere Rio de Janeiro". La sua stagione s'è chiusa ufficialmente a Berlino, d'accordo con Fabio Cuzzani, il tecnico con il quale ha condiviso tutti i successi, ha deciso di staccare un po' la spina. Martina sale sempre sul podio dagli Europei di Dubrovnik del 2008 (argento), confermarsi ad altissimo livello è sempre più dura. Soprattutto a livello psicologico perché le pressioni sono tante. Eppure nonostante le pressioni Martina c'è sempre. E, spesso e volentieri, è la donna alla quale si affida il nuoto per non affondare.
Ai Giochi di Londra fu l'unica medaglia del nuoto. A questi Europei è stata l'unica medaglia d'oro. Basta chiamarsi Martina per... Non è facile mantenersi ad altissimi livelli, Martina lo fa con semplicità perché il nuoto è la sua vita. "Adesso mi godo un po' la mia Bologna. Starò un po' a casa, mi dedicherò un po' allo shopping. Poi dal primo settembre si riparte". Senza avere obiettivi immediati, ma continuando a macinare chilometri su chilometri in piscina, per andare lontano.
"Allergica alla 10 chilometri? Non credo - ribatte orgogliosa Martina -. Sicuramente invecchiando mi porterò più sulle lunghe distanze. Per ora, però, conto di essere ancora brillante. Ci sono alcune prove di Coppa del Mondo che lo testimoniano. A Berlino è andata male, lo so, ma è stata colpa mia perché ho impostato una tattica di gara troppo dispendiosa e alla fine sono rimasta senza energie".
E' rimasta di stucco, invece, per una telefonata. "Squilla il telefono e sento, Ciao Martina. Sono Matteo. Accento toscano, all'inizio non capivo. Poi quando ha detto, Matteo, Matteo Renzi, ho compreso che era proprio il premier a telefonarmi". Per complimentarsi per un successo che le consente di essere una vera e propria leggenda nel nuoto di fondo, con 11 medaglie in sei anni, cinque d'oro, due d'argento e quattro di bronzo tra Mondiali, Europei e Giochi Olimpici. Se uno va a scorrere le classifiche scopre che Martina sul podio c'è sempre. E se vincere, paradossalmente, può risultare facile, confermarsi è durissima. Confermarsi ai vertici da sei anni a questa parte significa aver lasciato la storia, per entrare di diritto nella leggenda.
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