Pinali: "Dopo i Mondiali, sogno l’Olimpiade"

Bolognese doc, cresciuto nella Zinella, Giulio è stato tra gli azzurri campioni in Polonia: "Come gruppo non ci poniamo limiti"

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di Marcello Giordano

A 25 anni, gli mancano scudetto e Champions League per poter dire di aver vinto tutto quello che c’è da vincere. Insieme all’Olimpiade, ovviamente. "E dopo Europei e Mondiali, non nego che un pensierino abbiamo iniziato a farlo, per fare ciò che neppure alla generazione dei fenomeni è riuscito". Parola di GIulio Pinali, bolognese doc, cresciuto nelle giovanili della Zinella prima e passato poi a Modena e Trento. Nell’Italvolley che è salita sul tetto del mondo, con lui c’era pure un pezzetto di Bologna. Il paradosso vuole che dopo aver vinto un Europeo da opposto titolare e un mondiale da comprimario, la prossima sfida che lo attende è quello di ritagliarsi un ruolo da protagonista nella prossima SuperLega, il campionato più competitivo del pianeta, dove gli italiani che fanno incetta di titoli fanno fatica a trovare spazio.

Pinali, il suo ultimo anno è stato clamoroso.

"L’Europeo un anno fa, ora il mondiale. In mezzo la vittoria in Supercoppa con Trento, il terzo posto al mondiale per club in Brasile e il secondo posto in Champions. A Trento sono andato sapendo che non avrei giocato molto, ma alla corte di Lorenzetti ho imparato tanto e mi sono completato".

Al mondiale ancora di più. Ci è arrivato togliendo il posto a Zaytsev.

"Vero, Fefè (De Giorgi, il ct, ndr) ha aperto un nuovo ciclo e mi ha preso al suo posto, nonostante la stagione da comprimario. Negli ingressi in battuta e nei cambi ho comunque dato il mio contributo. Dopo questa avventura voglio prendermi definitivamente un ruolo da protagonista in SuperLega".

Anche Romanò, titolare nell’ultimo mondiale, ha faticato a Milano. Perché gli italiani fanno fatica a trovare spazio?

"Perché la SuperLega è una sorta di Nba della pallavolo e ci sono i migliori. Ma meriteremmo più considerazione. Ne ho avuta da Siena. Non farò vacanze, sono in Toscana già da una decina di giorni e da giovedì scorso ho iniziato ad allenarmi con la nuova squadra. Sono già focalizzato sui prossimi obiettivi".

Quali sono?

"Essere protagonista in SuperLega, in primis. Confermarmi in nazionale, il secondo, in vista dell’Olimpiade, anche perché il mio sogno da bambino era arrivare in nazionale e vincere titoli: ce l’ho fatta e quel sogno voglio tenermelo stretto e viverlo il più a lungo possibile. Vi svelo un segreto".

Quale?

"Dopo la vittoria del mondiale, con Giannelli e gli altri, è già emerso il desiderio di riuscire laddove non sono riusciti i fenomeni Bernardi, Cantagalli, Zorzi e compagnia: vincere l’Olimpiade".

Cosa le ha lasciato il mondiale?

"La consapevolezza di quanto sia importante la forza del gruppo e di ogni singolo giocatore. La cosa che mi ha fatto piacere sono i complimenti degli avversari: il ct della Polonia ha detto che siamo la squadra più migliorata tra Vnl e mondiale. E’ vero, la forza di noi giovani è questa, possiamo e sappiamo migliorarci, anche all’interno di una manifestazione. In ricezione e ricostruzione abbiamo fatto passi da giganti e Giannelli è stato collante straordinario nella nostra avventura".

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