Bancarotta fraudolenta, chiesti 5 anni di carcere per Porcedda

L’ex presidente del Bologna calcio è sotto processo a Cagliari per il fallimento di una clinica privata in Sardegna

Sergio Porcedda (Foto Schicchi)

Sergio Porcedda (Foto Schicchi)

Bologna, 12 aprile 2016 - L’ex presidente del Bologna Sergio Porcedda torna a far parlare di sè. E, come nel 2010, anno in cui rilevò il Bologna dalla famiglia Menarini salvo portare il club sull’orlo del fallimento poi scampato grazie alla cordata Consorte, lo fa a causa di potenziali guai in vista.

Nel febbraio 2013 Porcedda era finito agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza di Cagliari, che ipotizzava per il reato di bancarotta fraudolenta nell’ambito degli accertamenti sul crack della clinica privata Città di Quartu.

Oggi, al processo con rito abbreviato, davanti al Gup di Cagliari Giuseppe Pintori, il pubblico ministero Giangiacomo Pilia ha chiesto 5 anni di reclusione per l’ex presidente del Bologna. Porcedda è colui che ha avuto la richiesta di pena più pesante dei nove imputati a processo. Un processo che proseguirà il 10 maggio, con le arringhe degli avvocati difensori.

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