Soriano, il re mida del Bologna Trasforma in oro gol e assist

Nelle cinquanta partite disputate in rossoblù ha inciso venti volte, segnando o mandando a rete i compagni

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di Massimo Vitali

Doppietta al Parma in un derby alla seconda giornata di campionato. Esattamente come il gol realizzato alla Spal che tredici mesi fa (era il 30 agosto 2019), sempre al Dall’Ara e sempre alla seconda giornata, regalò in extremis i tre punti a un Mihajlovic quella notte eroicamente deambulante davanti alla panchina.

Roberto Soriano uomo-derby? Volendo sì, dal momento che il trequartista rossoblù ha castigato il Parma anche lo scorso 12 luglio al Tardini, nel giorno della vittoria poi sciaguratamente gettata alle ortiche nei minuti di recupero (da 2-0 a 2-2 in appena tre minuti). In realtà per comprendere quanto incida il ragazzo del Sud (ma nato a Darmstadt, in Germania) nella costruzione del fatturato d’attacco rossoblù si deve partire da due numeri: 9 e 11.

Nove sono i gol realizzati da Soriano nelle sue prime 50 partite ufficiali con la maglia del Bologna, traguardo che l’ex Samp e Villarreal ha tagliato proprio lunedì notte col Parma: 11 è invece il numero degli assist. La somma fa 20. Che è come dire che dal gennaio 2019, quando sbarcò a Casteldebole insieme all’inseparabile Sansone, Soriano ha preso parte attiva, o realizzandoli in prima persona o facendoli realizzare a un compagno, a ben 20 reti rossoblù. Ora, poiché da quel Bologna-Juventus 0-2 di Coppa Italia datato 12 gennaio 2019, suo debutto ufficiale in maglia rossoblù, nelle partite in cui Soriano è sceso in campo il Bologna, tra campionato e Coppa Italia, ha realizzato 77 reti, la traduzione aritmetica di questo dato è che Soriano è stato protagonista di poco più di un quarto dei gol rossoblù. E’ una cifra strabiliante, considerato che Soriano non è certo il prototipo del trequartista appariscente, tutto estro e fantasia, che decide da solo le partite. E invece è esattamente ciò che accade da un anno e mezzo a questa parte. Non a caso nel Bologna di Mihajlovic Soriano è l’unico vero insostituibile: e anche qui sono i numeri a non mentire.

Una sola volta in campionato Sinisa ha deciso di far accomodare in panchina, per scelta tecnica, il suo trequartista. E’ accaduto il 4 aprile 2019, nella notte di tregenda di Bergamo, quando il Bologna 2, quello dei panchinari, si consegnò mani e piedi all’Atalanta senza colpo ferire, sbriciolato da un poker (1-4) che si consumò nei minuti inziali della partita. In tutte le altre circostanze quando Soriano non è entrato a referto è stato per infortunio o squalifica. E infatti un suo alter ego tecnico nel Bologna modellato a immagine e somiglianza di Sinisa non esiste. In quel ruolo si sono cimentati Dzemaili, Svanberg e perfino Skov Olsen: ma sono sempre stati rattoppi provvisori e quasi mai efficaci.

Lunga vita a Soriano, dunque, che alla soglia dei 30 anni (li compirà a febbraio) è nel pieno della maturità calcistica. Uno dice: e la Nazionale? L’ultima volta che Soriano salì sul treno azzurro accadde proprio al Dall’Ara, quando il 17 novembre 2015 l’Italia di Conte pareggiò 2-2 con la Romania. Tardi per riprovarci? Nella stagione degli Europei mai dire mai.

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