Tarlazzi in trionfo: "Ho vinto la mia Olimpiade"

La campionessa di 23 anni si è aggiudicata i World Games davanti a 100mila spettatori ed è stata eletta anche atleta simbolo

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di Alessandro Gallo

BIRMINGHAM (Stati Uniti)

Felice? Al settimo cielo? Sono immagini che non riescono a dare l’idea di quello che sta provando, Rebby.

Rebby è una bella ragazza di 23 anni che ha coronato un sogno. Ha trionfato ai World Games, nella specialità del pattinaggio artistico, portandosi a casa anche l’etichetta di atleta simbolo dell’ultima giornata di questi giochi che si sono disputati nello stato americano dell’Alabama.

Rebby, ormai lo avrete capito, è Rebecca Tarlazzi, la regina del pattinaggio artistico, una decina (forse più) di titoli mondiali alle spalle. Successi europei e, di recente, la vittoria del campionato italiano a Ponte di Legno (Brescia).

Per chiudere un cerchio le serviva il trionfo ai World Games, la passerella mondiale dei Giochi che non vanno alle Olimpiadi. Praticamente un’Olimpiade alternativa.

Rebby aveva già vinto nel 2017, a Wroclaw, in Polonia, ma in coppia con Luca Lucaroni. Nel 2017 era considerata troppo giovane per partecipare alla prova di singolo. L’ha fatto in questi giorni. E l’ha fatto alla sua maniera, dominando, anche se, alla vigilia di questa kermesse non sapeva nemmeno se ce l’avrebbe fatta.

"Piango e rido – racconta – perché è stato un successo enorme. Mi hanno chiamato, il giorno di chiusura, come atleta del giorno. Davanti a 100mila persone è stata un’emozione unica. Eravamo come in un villaggio olimpico. Così ho vinto la mia Olimpiade. L’unico trionfo che mi mancava. Un sogno. Che vorrei rivivere".

Piange, Rebby e tiene stretta la bussola che le hanno regalato per questo successo.

"Piango ancora – sottolinea la giovane campionessa – perché alla vigilia della partenza, dopo il successo agli italiani, mi sono bloccata con la schiena. Forse due ernie espulse, non so. Non riuscivo nemmeno a camminare per il dolore, so solo che anziché allenarmi mi sono sottoposto alle cure del fisioterapista. Mi sono imbottita di antidolorifici. Avevo tanta paura di non riuscire a coronare questo sogno. Poi ce l’ho fatta. Me la sono proprio goduta. Non mi sono mai esibita a così alto livello, non mi sono mai divertita tanto nella mia vita. E dire che ho girato tanto per il pattinaggio. Sì, sono proprio felice e vorrei tornare in pista".

I primi World Games non si scordano mai – "era ora", commenta Rebby decisa –, ma la stagione è ancora lunga. Perché dietro l’angolo ci sono già mille impegni, per confermare di essere la regina del pattinaggio artistico azzurro e mondiale.

"L’8 agosto ci sarà la finale della World Cup in Germania, ma dipenderà molto anche dalla mia schiena. Poi a inizio settembre ci saranno i campionati Europei ad Andorra e i Mondiali, tra fine ottobre e inizio novembre in Argentina".

Rebecca, che gareggia per la TM Roller Academy, è allenata in famiglia.

A guidarla papà Stefano Tarlazzi e mamma Annalisa Marelli con la supervisione di Michele Terruzzi, mentre Sandro Guerra è il coreografo.

Insomma, squadra che vince non si cambia.

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