LUCA RAVAGLIA
Cesena

Cristina Golinucci, georadar e cani nel convento. La mamma: “E’ la sua tomba”. Foto e video

Il corpo della ragazza scomparsa nel 1992 non è mai stato trovato. Marisa Degli Angeli: “Sono trent’anni che aspetto la verità, quella vera”

Cesena, 28 aprile 2023 – Tornano le indagini sul campo nel caso Cristina Golinucci, la ragazza scomparsa il primo settembre del 1992 quando aveva 21 anni e che non è mai stata ritrovata. Questa mattina gli investigatori di polizia e carabinieri sono tornati infatti all’interno del convento dei frati Cappuccini di Cesena (foto) con il georadar e le unità cinofile. E’ la seconda volta in questi mesi che l’attenzione degli inquirenti si concentra in zona. In effetti l’8 febbraio erano stati effettuati sopralluoghi nell’area esterna del luogo di culto sulle prime colline che dominano la città di Cesena.

Cristina Golinucci: nuove ricerche con il georadar nel convento (foto Ravaglia)
Cristina Golinucci: nuove ricerche con il georadar nel convento (foto Ravaglia)

Questa volta invece le indagini si sono concentrate nell’area interna dell’edificio, in spazi all’interno dei quali è stata fatta entrare anche Marisa Degli Angeli (video), la mamma di Cristina, recatasi sul posto subito dopo aver appreso la notizia dei nuovi sopralluoghi. La donna è rimasta all’interno per qualche decina di minuti, dopo di che è uscita, rimanendo comunque in zona  in attesa di conoscere notizie.

In questo luogo  era stata ritrovata l’auto di Cristina, che quel primo settembre del 1992 si sarebbe dovuta recare al convento per incontrare il suo padre spirituale, padre Lino. I riscontri fanno pensare che la ragazza abbia dunque raggiunto il santuario, anche se poi il religioso testimoniò di non averla incontrata.

“Continuo a pensare che questa sia la tomba di Cristina – ha commentato con un sospiro mamma Marisa – mi dispiace se nel dirlo faccio del male al convento e ai frati che lo abitano ora, che in questo periodo mi sono stati vicino. Ma è questo che penso. Ammetto che in questi anni i dubbi sono diventati tarli. Qui al tempo della scomparsa di mia figlia viveva Manuel Boke, la persona della quale ho sempre sospettato per anni. E qui ora torno per aspettare, come ho fatto tante altre volte. Aspettare la verità. Quella vera. Che prima o poi dovrà arrivare. Perché Dio deve dirmi cosa è successo alla mia Cristina”.

In effetti l’avvocata Barbara Iannuccelli che segue il caso per conto di Marisa Degli Angeli e dell’associazione Penelope già dallo scorso anno si era battuta per riportare l’attenzione su Boke, citando registrazioni nelle quali l’uomo durante un colloquio in carcere proprio con padre Lino (ora deceduto) avrebbe confessato responsabilità sulla scomparsa di Cristina. Di Boke da anni si sono perse le tracce.

Le indagini sul caso sono state riaperte  anche in relazione a nuove possibili piste investigative.