ANNAMARIA SENNI
Cronaca

"Abbassare il limite fa crescere la sicurezza"

Giordano Biserni (Asaps): "Il sistema va sperimentato, ma ormai viene adottato in tutto il mondo. E non è vero che andando piano ci si distrae".

"Abbassare il limite fa crescere la sicurezza"

"Abbassare il limite fa crescere la sicurezza"

‘Città 30’, il progetto di introdurre nelle città italiane il limite di velocità di 30 chilometri orari, fa discutere e dopo l’avvio della sperimentazione a Bologna martedì scorso anche Cesena si discute dell’ipotesi, prevista peraltro dal Pums, il piano della mobilità urbana del Comune. Le critiche piovono da più parti anche se proprio Cesena è stata la prima città italiana a istituire una strada con limite di velocità a 30 chilometri orari nel 1998.

Giordano Biserni, presidente Asaps da anni impegnato sui temi della sicurezza stradale, ha senso estendere il limite dei 30 in tutto il centro in una città piccola come Cesena?

"Come tutte le cose va sperimentato. Questa iniziativa della riduzione di velocita è in forte espansione in Europa, a Londra, Bruxelles, Berlino, Parigi, Barcellona, Edimburgo. L’Europa va in questa direzione e la misura è sollecitata anche dall’Onu entro il 2030. In Italia si è partiti con Bologna e si vuole sperimentare il progetto per vedere se apportare dei correttivi. Anche se Cesena non ha fatto segnalare vittime fra i pedoni nel 2023, credo che sia giusto sperimentare la cosa. Certo, ci saranno pareri molto contrastanti".

C’è molta differenza tra limite di 50 e limite di 30 chilometri orari in termine di sicurezza?

"La differenza è notevole. A 50-60 chilometri orari un pedone investito, se ha raggiunto i 70 anni, nell’80% dei casi rischia di morire se è centrato da un’auto a quella velocità. Se la macchina va ai 30 il rischio di morte si riduce tra il 20 e il 40%".

Come risponde ai contrari che dicono che guidando a 30 km all’ora ci si distrae e si provocano più incidenti?

"C’è chi sostiene che è difficilissimo andare ai 30, che bisogna guardare in continuazione il contachilometri, ma così facendo si perde di vista la strada. Io penso che siamo già abbastanza distratti da mille altre cose che si trovano nelle macchine moderne, alcune anche inutili. Forse a Cesena ci si accorgerà che siamo più sicuri andando più piano e che il traffico è più ordinato".

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"Innanzitutto bisogna ricordare che la sanzione scatta ai 36 chilometri orati e non ai 30. L’adozione della misura, comunque, non deve essere una logica per fare cassa".

Quali altri provvedimenti bisognerebbe prendere per ridurre gli incidenti stradali?

"Le alternative di fronte alle velocità inadeguate sono i dissuasori di velocità, i dossi, i sistemi di canalizzazione".

Occorrerebbe limitare ulteriormente l’utilizzo delle auto in centro?

"Se è possibile sicuramente, ma si arriverà a una condizione che quasi vieterà l’entrata in centro. Già adesso ci sono zone riservate ai pedoni e aree limitate ai ciclisti. Se fosse limitato ulteriormente l’uso delle auto si favorirebbe la mobilità alternativa e si ridurrebbero i rischi per pedoni e bici".