
Salvatore Bagni durante il servizio delle Iene, sotto con Diego Armando Maradona
Cesena, 15 maggio 2025 – Ha fatto scalpore l’inchiesta delle Iene, che hanno contattato l’ex campione di calcio Salvatore Bagni e, fingendosi un parente di un giovane calciatore, sostanzialmente si sono fatti raccontare come fare ad inserirlo in una squadra di serie C, nella fattispecie la Vis Pesaro. Apriti cielo, perché nell’immaginario collettivo i calciatori sono professionisti pagati profumatamente e anche in serie C vi sono casi di giocatori molto quotati che hanno un ingaggio di centinaia di migliaia di euro. Il coperchio alzato dalla trasmissione televisiva di Italia Uno “Le Iene” fa emergere un sottobosco di giocatori non proprio talentuosi che tuttavia riescono a guadagnarsi un posto in serie C, pagando 30 mila euro. Per i non addetti ai lavori è un colpo. Ma chi di calcio ne mastica, sa bene che di casi di questo tipo ce ne sono parecchi.
Sta di fatto che il caffè preso a Cesenatico all’ex campione di Napoli e Inter, non è andato giù bene. L’ex centrocampista è stato intercettato dall’inviato Luca Sgarbi, che si è finto il fratello di un giovane col sogno di sfondare nel mondo del calcio. Bagni nel dialogo mette subito le cose in chiaro: “Io e mio figlio abbiamo un’agenzia e i calciatori che andiamo a cercare noi li paghiamo, perché li scelgo io. Per tutti quelli che noi non cerchiamo, ci facciamo pagare, perché il ragazzo non ti fa guadagnare niente”. Quando l’inviato delle Iene chiedo a quanto possano ammontare le cifre richieste, Bagni risponde: “Dovete parlare voi, io ascolto. L’unica cosa che diciamo sempre è che siamo persone non serie, di più. La serie C? Non è un problema, io chiamo, chiedo un favore e si fa”.
Nella conversazione Salvatore Bagni dice che lui ha questo potere in quanto tutte le società gli devono qualcosa, poi fa un elenco di squadre dove lui ha piazzato diversi giocatori paganti, che sono soprattutto appunto formazioni di Serie C, ma ce ne sarebbero anche di Serie B e di Serie A, in diverse regioni. Tali nomi non vengono divulgati durante la trasmissione, in quanto non era possibile verificare che corrispondessero. Una società invece viene citata e risulterebbe coinvolta, ed è la Vis Pesaro. Bagni fa il nome del direttore sportivo che è un suo amico e garantisce che con lui il giovane calciatore può giocare sempre. Sul metodo di pagamento si parla sempre di contanti, con un minimo di 30mila euro, ma viene citato anche il caso di un padre di un calciatore che avrebbe dato a una squadra ben 120mila euro all’anno per 5 anni, quindi in totale 600mila euro. Quando la Iena si è svelata e si è presentata, Bagni è ovviamente rimasto in serio imbarazzo.
Nel frattempo ieri la società Vis Pesaro si è dichiarata totalmente estranea alle vicende raccontate, ha sospeso il direttore sportivo Michele Menga e si riserva di avviare ulteriori provvedimenti. Il botto dunque c’è stato, ma a tremare sono anche altre società, perché i nomi fatti da Salvatore Bagni sono tanti e sicuramente nell’ambiente del calcio ci sono persone che intendono far luce sui calciatori che hanno pagato e stanno pagando per giocare.