Coop sociali in seria difficoltà Confcooperative preme sul governo

Il presidente di Federsolidarietà Antonio Buzzi ricevuto al ministero del Lavoro

Coop sociali in seria difficoltà  Confcooperative preme sul governo

Coop sociali in seria difficoltà Confcooperative preme sul governo

Il vicepresidente di Confcooperative Romagna e presidente di Federsolidarietà Emilia-Romagna Antonio Buzzi, è stato ricevuto insieme al segretario generale di Confcooperative, Marco Venturelli, al Ministero del lavoro e delle Politiche sociali.

L’incontro, reso possibile dalla mediazione dell’on. Rosaria Tassinari, ha affrontato i problemi che stanno coinvolgendo le cooperative sociali di tipo B della Romagna in seguito ad alcune sentenze che hanno contestato l’applicazione del contratto collettivo nazionale della cooperazione sociale. Le cooperative sociali in Emilia-Romagna danno lavoro a 12.000 operatori di cui 5.300 con disabilità e in condizione di svantaggio.

Pronunce che costituiscono precedenti pericolosi per una tipologia di impresa che nasce con l’obiettivo prioritario di inserire nel mondo del lavoro persone con disabilità e in condizione di svantaggio e, solo secondariamente, di farlo svolgendo molteplici attività e in più settori. "Il contratto collettivo applicato dalle cooperative sociali di tipo B - commenta Antonio Buzzi - è caratteristico e contiene istituti specifici adatti alle peculiarità dell’inserimento lavorativo. Metterlo in discussione rappresenta un grave rischio. La nostra speranza è che grazie al lavoro della politica nazionale si possa contribuire a trovare soluzioni per uscire da una problematica che, dall’Emilia-Romagna, si sta allargando anche ad altri territori. Una problematica che rischia di minare alle fondamenta un tipo di impresa etica e ad alto impatto sociale, che negli ultimi 30 anni ha portato risultati eccellenti sul nostro territorio".

"Una problematica che, unita alle sofferenze economiche patite dalle cooperative sociali che fanno assistenza a bambini, anziani e persone con disabilità, dovute ai mancati riconoscimenti dell’aumento dei costi di varia natura da parte della Pubblica Amministrazione, rischia di mettere completamente in discussione un sistema di welfare che le comunità non possono permettersi di perdere" aggiunge Buzzi. "Ho ritenuto necessario sottoporre al Governo le criticità che sta attraversando il sistema di welfare territoriale - spiega l’on. Rosaria Tassinari -. È evidente che siamo di fronte ad una situazione molto problematica che si colloca, tra l’altro, in un momento particolarmente critico se teniamo conto dell’aumento insostenibile dei costi registrato negli ultimi anni".