ERMANNO PASOLINI
Cronaca

L’inferno di una ragazza. Perseguitata per mesi dall’ex

Da giugno il 34enne aveva iniziato a pedinarla e inviarle minacce di morte. I carabinieri di Gambettola lo hanno arrestato vicino a casa della donna.

L’inferno di una ragazza. Perseguitata per mesi dall’ex

L’inferno di una ragazza. Perseguitata per mesi dall’ex

Arrestato per atti persecutori prolungati nel tempo e ripetitivi in modo ossessionante. I Carabinieri di Gambettola hanno arrestato nei giorni scorsi un 34enne, residente non nel comune dove è avvenuto il misfatto, ma in un altro Comune lontano da quello della donna che lui ossessionava terribilmente. E’ stato ritenuto responsabile dell’ipotesi di reato di "atti persecutori". Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, l’uomo, a seguito dell’interruzione della relazione sentimentale intrattenuta con una sua coetanea che abita a Gambettola, non si era mai rassegnato alla fine del loro rapporto come purtroppo sta succedendo in tanti casi in Italia e quello più eclatante ha riguardato la morte della 22enne Giulia Cecchettin uccisa per mano del suo ex Filippo Turetta. Il 34enne dal mese di giugno scorso, aveva posto in essere nei confronti della sua ex una serie di condotte persecutorie, attraverso minacce di morte e messaggi minatori via chat, oltre che pedinamenti e appostamenti vicino casa. La donna, esasperata e intimorita dagli atteggiamenti dell’ex, lo ha denunciato. Probabilmente è stata toccata anche da un meritato pizzico di fortuna.

La sera del 28 novembre scorso, mentre la donna si trovava nella caserma di Gambettola per l’ennesima denuncia, ha ricevuto dal suo ex 34enne alcuni messaggi dal contenuto minatorio con la richiesta di incontrarsi. Rassicurata la donna che è rimasta nella caserma sotto la protezione dei carabinieri di Gambettola, senza rientrare pericolosamente a casa sua, gli stessi uomini dell’Arma hanno disposto un eccezionale e intelligentissimo piano per avviare immediate ricerche, per poterlo trovare e arrestare. I carabinieri al comando del maresciallo Gian Luigi Pessina, in abiti civili e con auto civetta si sono messi alla ricerca dell’uomo. Una pattuglia ha perlustrato la zona vicina alla casa della donna perseguitata, mentre un’altra pattuglia, sempre con un’auto civetta, ha iniziato a percorrere le strade vicine alla abitazione cercandolo in tutti i posti. Effettivamente è stato davvero un grande e minuzioso lavoro e hanno rintracciato l’uomo che era nascosto dietro grandi alberi vicino alla casa della donna, ben coperto per non rendere visibile la sua presenza. Bloccato dai carabinieri, è stato portato in caserma presso la Compagnia di Cesenatico, tratto in arresto con l’accusa di reato per atti persecutori. All’esito delle formalità di rito l’uomo, dopo la convalida dell’arresto, è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa delle decisioni del giudice. Ora si trova in casa sua lontano dalla donna che ha passato mesi infernali avendo alle costole l’uomo con il quale aveva avuto una relazione sentimentale, che era finita, ma che lui non aveva mai accettato e in questi mesi l’ha torturata con persecuzioni, minacce di morte, messaggi via chat, pedinamenti e appostamenti.