REDAZIONE CESENA

Pescatori in agitazione: "L’Europa ci penalizza"

Marinai hanno partecipato alle manifestazioni di Cesena e Ravenna

I marinai stanno vivendo un momento difficile

I marinai stanno vivendo un momento difficile

Anche pescatori sono entrati in agitazione. Ieri alcune delegazioni di marinai romagnoli hanno manifestato e presidiato nei caselli autostradali di Cesena Nord e Ravenna Porto, ed alcun i sono andati a Roma. Si sono mossi soprattutto gli aderenti alla Rpam, la Rete dei pescatori artigianali del Mediterraneo, nata circa un anno fa, dopo la protesta dei trattori di gennaio e febbraio 2024, che fece risaltare la grave crisi del settore agroalimentare. Da allora c’è il Coapi, un coordinamento autonomo per rappresentare il settore, tutelare le imprese di pesca e il variegato indotto che gravita all’interno dell’economia ittica generale. La pesca è in crisi al pari dell’agricoltura e della zootecnia, tuttavia i pescatori ritengono che non si stia facendo abbastanza per tutelare la categoria e anzi, criticano fortemente l’Unione Europea, che con le sue direttive e regolamenti nell’ultimo quarto di secolo ha dettato regole che penalizzano i marinai italiani, a favore delle grandi aziende e multinazionali dell’Atlantico. Non solo, nello stesso bacino del Mediterraneo, queste regole imposte dalla Ue ovviamente non riguardano le nazioni africane e dell’est, che così continuano a pescare come vogliono. Un altro sospetto circa una politica che sfavorisce i piccoli e sostiene i grandi gruppi, è dettata dalla rottamazione dei piccoli vecchi pescherecci, sollecitata sempre da chi governa l’Europa. In sostanza con il pretesto di ridurre lo sforzo di pesca, si stanno smantellando delle flotte, che in Italia negli ultimi anni si sono dimezzate. A questi che considerano "diktat", i pescatori, inclusi quelli di Cesenatico, si oppongono.

g.m.