Allarme procioni a Cesena, portano la rabbia

Buffi e teneri ma in realtà pericolosi anche per l’uomo: allerta in Romagna

Un procione

Un procione

Cesena, 20 settembre 2018 - È tenero, buffo, simpatico e sembra il protagonista perfetto per un cartone animato: gli esempi infatti non mancano, dai ‘bambini perduti’ dell’isola di Peter Pan a ‘Rascal, il mio amico orsetto’, trasmesso in Italia negli anni ‘80. Ma i procione, nonostante l’aspetto da peluche, nasconde insidie per l’uomo e l’ambiente che lo circonda. Questo onnivoro proveniente dal Nord America, e che nelle nostre zone è un ‘alieno’ privo di nemici naturali, in Italia è considerato pericoloso da un decreto ministeriale del 1996, che ne vieta l’adozione come animale d’affezione in quanto potenziale vettore di malattie trasmissibili come la rabbia e la leptospirosi.   Ma non basta: mette a rischio la biodiversità nutrendosi dei gamberi di fiume già in pericolo d’estinzione. Da alcuni anni l’orsetto lavatore, chiamato così per l’abitudine di sciacquare o sfregare con le zampe il cibo prima di mangiarlo, ha invaso la Lombardia e il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, al confine tra Romagna e Toscana.  Nel Bergamasco la diffusione è iniziata nel 2003, quando qualcuno, che probabilmente ne aveva importata una coppia illegalmente, deve averla liberata lungo il fiume Adda. Da allora i procioni si sono riprodotti, anche perché i predatori nostrani non li conoscono, e si è giunti a contarne un centinaio nel Parco Adda Nord dove rosicchiano cavi elettrici e danneggiano tubature dell’acqua, oltre a incursioni negli orti e nei bidoni della spazzatura. La Regione Lombardia nel 2015 ha deciso di intervenire con un piano da 30mila euro per catturare l’intera popolazione con trappole e trasferirla in un centro in Umbria. Ma negli ultimi due anni il problema è cresciuto e si è deciso di abbatterli, come si fa con i cinghiali.  Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna invece, il fenomeno è più recente e pare derivare dalla fuga di un nucleo di esemplari dallo zoo di Poppi nel 2012. Da allora, i procioni sono stati avvistati nel casentinese, dove è stato messo in atto un piano di contenimento. Catturata una quarantina di esemplari, si è scoperto che ce ne sono di più. A luglio una fototrappola installata a Bagno di Romagna ne ha ripreso uno intento a giocare con il dispositivo a infrarossi. Segnale che il procione si sta avvicinando al centro abitato.