
I sei consiglieri comunali di opposizione a Savignano sul Rubicone
A Savignano sul Rubicone, nell’ultimo consiglio comunale, i due gruppi consiliari di opposizione hanno presentato una mozione con richieste chiare e concrete: regolamentare la viabilità in piazza Giovanni XXIII, tutelare i pedoni, garantire il rispetto delle zone a traffico limitato e impedire l’uso improprio dell’Arena Gregorini come parcheggio. Dicono i sei consiglieri di minoranza: "Nulla di ideologico: solo misure minime per migliorare sicurezza e vivibilità urbana. Ma la maggioranza ha respinto la nostra proposta. Poco prima, durante lo stesso consiglio comunale, la maggioranza ha invece approvato due mozioni di respiro internazionale, una sulla Fraternità Umana e una sulla Palestina che, pur partendo da principi condivisibili, nulla hanno a che fare con l’azione amministrativa locale. Ma ciò che ha lasciato più sconcertati è stato un dettaglio rivelatore: il sudario bianco era già stato esposto sul balcone del Comune e diffuso sui social prima ancora del voto in aula. Una scelta che trasforma il consiglio comunale in un mero palcoscenico, dove le decisioni si mettono in scena, ma si prendono altrove". Poi i sei consiglieri comunali dai banchi dell’opposizione rincarano la dose: "E mentre si sventolano striscioni, una giovane ragazza di 18 anni viene accoltellata da un rapinatore residente a Savignano e già conosciuto alle forze dell’ordine per altri episodi successi pochi giorni prima. Un fatto grave, che dimostra quanto sia urgente affrontare i problemi veri di questa città, non nasconderli dietro mozioni simboliche e teatrali. Sin dall’inizio di questa legislatura noi due gruppi consiliari di opposizione chiediamo più sicurezza, più controlli e più attenzione. Attraverso un incremento della Polizia locale e delle telecamere di videosorveglianza. Per ora l’amministrazione ha risposto solo a parole e di fatti come quello che è successo lunedì sera continuano a verificarsi. La politica, per noi, non è un gesto da fotografare. È uno strumento per cambiare le cose. E continueremo a usarlo, con serietà, anche quando viene respinto da chi governa guardando lontano, ma dimenticandosi di Savignano".
Ermanno Pasolini