Omicidio Civitanova, Alika senza funerale: il corpo dell’ambulante è ancora in obitorio

Dopo 27 giorni c’è l’ok del ministero per far venire dalla Nigeria anche i fratelli, però si attende quello definitivo del consolato Il killer, 32 anni, dal carcere ha chiesto appoggio alla madre

Civitanova, 25 agosto 2022 - Sarà celebrato a settembre, con molta probabilità, il funerale di Alika Ogorchukwu, l’ambulante 39enne ucciso lungo il corso principale di Civitanova. Da ormai 27 giorni la salma si trova nell’obitorio cittadino, in attesa della sepoltura. Per il funerale, la moglie Charity ha chiesto che potessero partecipare anche i fratelli del venditore ambulante. La pratica per farli venire in Italia ha richiesto del tempo, ma la situazione si è sbloccata ieri. "Finalmente abbiamo avuto il via libera dal ministero degli affari esteri – spiega l’avvocato Francesco Mantella, che assiste la vedova -. Ora i fratelli di Alika potranno presentarsi al consolato italiano a Lagos, in Nigeria, e avere il visto. Con quello potranno venire in Italia, e a quel punto si deciderà la data per il funerale".

Il rito dovrebbe essere celebrato al campo sportivo di San Severino, città dove Ogorchukwu, la moglie e il figlio si erano trasferiti da Tolentino, dopo il terremoto. E stato il bimbo dell’ambulante, Emmanuel, di 8 anni, a chiedere che il corpo del padre fosse seppellito a San Severino, dove lui vorrebbe continuare a vivere, dove frequenta la scuola e dove ha gli amici. L’ipotesi più probabile dunque è che la cerimonia di addio sia celebrata a settembre di sabato, per consentire agli amici connazionali di partecipare.

Intanto la procura di Macerata continua a raccogliere i documenti per ricostruire la situazione di Filippo Ferlazzo, 32enne di Salerno, che da un mese circa si era trasferito a Civitanova in casa della compagna; qui aveva trovato lavoro come operaio. Appassionato di pittura e musica, Ferlazzo ha subito diversi trattamenti sanitari obbligatori, e più volte è stato in comunità, dove sperava di guarire la sua dipendenza dai cannabinoidi e di attenuare i suoi disturbi psichiatrici; per via di questi disturbi è invalido al cento per cento, e la madre è sua amministratrice di sostegno.

L’uomo è stato già condannato per la rapina di un cellulare, ed è sotto processo per l’accusa di aver messo le mani addosso a una ragazza durante un viaggio in treno. A Civitanova, ad aprile si era rivolto alla psichiatria.

Il procuratore Claudio Rastrelli ha già annunciato che a settembre, una volta ricevuto dal tribunale di Salerno i documenti, chiederà la perizia psichiatrica con l’incidente probatorio. Nel frattempo, Ferlazzo resta in carcere a Montacuto con l’accusa di omicidio del nigeriano e rapina. Accogliendo l’istanza dell’avvocato difensore Roberta Bizzarri, il giudice per le indagini preliminari Claudio Bonifazi ha autorizzato maggiori colloqui e incontri con la compagna e con la madre, un architetto che vive a Salerno. La donna ha già parlato con il figlio, che le ha chiesto aiuto, dicendole di far sapere al tribunale le difficoltà che avrebbe attraversato nel corso della vita.