Filippo Ferlazzo già a processo per violenza sessuale

Omicidio Civitanova, il killer di Alika deve comparire in tribunale a Napoli per molestie a una ragazza. Chiesta l’archiviazione per i maltrattamenti alla madre. La relazione del centro Sol Levante dove era stato ospite: sintomatologia psicotica e pensieri deliranti di tipo persecutorio. "È incapace di controllarsi"

Civitanova, 4 agosto 2022 - Un precedente per rapina e un processo in corso per violenza sessuale. Questo sarebbe, a quanto sembra, il curriculum giudiziario di Filippo Ferlazzo, il 32enne di Salerno arrestato con l’accusa di aver ucciso Alika Ogorchurkwu, venerdì scorso in corso Umberto a Civitanova.

Anni fa, il campano avrebbe commesso una rapina per impossessarsi di un cellulare. Il 26 ottobre invece è prevista in tribunale a Napoli l’udienza per l’accusa di violenza sessuale. Anche Ferlazzo ne ha parlato, rispondendo al giudice per le indagini preliminari Claudio Bonifazi durante l’udienza di convalida dell’arresto. Ha detto però che si sarebbe trattato solo dell’accusa di aver dato un bacio a una ragazza in treno, tra Salerno e Napoli. "Ma sarebbe stato tutto legato a una discussione", dice l’avvocato difensore Roberta Bizzarri, anche lei in attesa di avere gli atti ufficiali in merito a questa vicenda. L’episodio in questione sarebbe successo alla fine del novembre 2018.

Il salernitano Filippo Ferlazzo, 32 anni
Il salernitano Filippo Ferlazzo, 32 anni

Filippo Ferlazzo ammetteva di avere problemi di droga, ma non le malattie psichiatriche che lo rendevano incapace di controllare l’impulsività. Lo scrive la comunità Sol Levante di Lecce, dove era entrato a ottobre 2019 ed era rimasto per un anno e otto mesi.

"L’ospite – si legge in una relazione inviata all’avvocato Roberta Bizzarri, che assiste il salernitano – non è consapevole delle problematiche riguardanti la sintomatologia psicotica, quali pensiero delirante di tipo persecutorio e quelle relative al discontrollo degli impulsi. I costanti interventi di natura psicoterapeutica al fine di indebolire alcune convinzioni disfunzionali e di sviluppare più adeguate modalità di gestione dell’impulsività, seppure accolti con disponibilità, non sono stati interiorizzati".

In passato, Ferlazzo aveva avuto problemi con droghe leggere, oltre che con l’alcol. Una vita trascorsa tra allenamenti in palestra, lavoretti saltuari e una passione per l’arte e la musica: dipingeva quadri, aveva anche organizzato qualche mostra, e suonava il pianoforte. Sarebbe stato sottoposto a una decina di Tso.

Per quanto riguarda invece la denuncia presentata dalla madre, Ursula Loprete, per maltrattamenti contro familiari o conviventi, dopo l’episodio scatenante del 18 settembre 2021, c’è stata la richiesta di archiviazione, presentata al giudice per le indagini preliminari di Salerno, in quanto la mamma di Ferlazzo cercava di riportare alla calma i rapporti e in qualche modo di aiutare il figlio.

"I comportamenti anche violenti e ingiuriosi – si legge nella richiesta di archiviazione – sporadicamente messi in atto dall’indagato non appaiono sorretti da alcuna volontà di vessare i propri congiunti, apparendo, all’evidenza, quali reazioni scomposte derivanti dalle crisi connesse sia alla patologia psichiatrica sia all’abuso di sostanze stupefacenti".

Ferlazzo avrebbe messo a segno anche alcuni piccoli furti in casa. Alla fine però, considerato che aveva accettato di sottoporsi al ricovero nell’ospedale di Salerno e poi anche in una clinica, la madre aveva deciso di non procedere con la denuncia. Ora, resta in piedi la causa relativa alla presunta violenza sessuale.

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