Burioni a ‘Che tempo che fa’: “La polmonite non preoccupa, ma dei cinesi mi fido poco”

Il virologo parla del batterio che sta causando molti ricoveri nei bambini in Cina: “Bisogna stare all'erta”. Cos’è il batterio Mycoplasma Pneumoniae

Pesaro, 4 dicembre 2023 - “Coi cinesi bisogna stare all’erta, sull’attuale polmonite che colpisce i bambini ci sono degli aspetti da chiarire”. A dirlo è stato ieri sera il virologo Roberto Burioni intervenuto alla trasmissione tv ‘Che Tempo Che Fa’. “Un sito di informazione medica molto serio, il ProMed, lo stesso che ha dato l’allarme sul Covid, ha cominciato a parlare di un grandissimo numero di infezioni respiratorie, polmoniti, nei bambini in Cina. – ha spiegato Burioni – e la Cina non ha detto nulla, come nella sua tradizione. Le notizie hanno incominciato a filtrare da altri Paesi. L’Oms ha chiesto chiarimenti e la Cina ha detto che non si tratta di nuovi patogeni ma del batterio Mycoplasma Pneumoniae. Un batterio che circola da sempre, ciclico, che causa nei bambini quella che viene chiamata in inglese una polmonite che cammina, perché tipicamente sono sintomi piuttosto lievi”.

Roberto Burioni ospite da Fazio ha parlato della polmonite cinese e dei suoi dubbi a riguardo
Roberto Burioni ospite da Fazio ha parlato della polmonite cinese e dei suoi dubbi a riguardo

Polmonite cinese, i dubbi di Burioni 

Ha proseguito il virologo: “Si tratta di un batterio che non è molto contagioso, non si trasmette molto facilmente, bisogna stare vicini per un po’ di tempo, non è come il Covid. Presente da sempre, dà delle epidemie cicliche nei bambini. Una delle possibili interpretazioni è che in Cina ci sono state misure restrittive molto intense fino a poco fa, ora le hanno tolte e il batterio ricomincia a circolare. Questo non dovrebbe preoccuparci, però questa polmonite è una polmonite normalmente lieve, ed è molto raro che un bambino di cinque anni – l’età tipica – sia in ospedale con le flebo”, cosa che sta accadendo in Cina. La cura tipica è con antibiotici per via orale, a casa. Burioni è quindi impensierito dal fatto che ci siano tanti giovani in ospedale, curati con metodi insoliti per questo batterio.

“L’altro elemento che non comprendo – dice ancora Burioni – è che ho visto foto con centinaia o almeno decine di bambini tutti quanti con una flebo per una terapia endovenosa. Però gli antibiotici che utilizziamo contro questo batterio sono dati per bocca. C’è qualcosa che non si riesce a capire. Non dobbiamo preoccuparci, secondo me la versione più probabile è quella che hanno dato. Però, siccome abbiamo a che fare con i cinesi, bisogna stare un pochino all’erta. Io non sono molto fiducioso nei loro confronti”.  

Polmonite dei bambini: le cure

Purtroppo per il batterio mycoplasma pneumoniae non c’è un vaccino. Si usano degli antibiotici somministrati per via orale (tramite compresse). Uno di questi antibiotici, il più efficace, l’azitromicina, da un certo tempo è molto meno efficace perché negli anni passati (anche durante il covid) è stato usato in maniera eccessiva, causando antibioticoresistenza.  

Cos’è il mycoplasma pneumoniae

Si tratta (come spiega l’Istituto Superiore di Sanità) di un batterio che colonizza il tratto respiratorio, causando infezioni che vanno da sintomi lievi e spesso autolimitanti (raffreddori, faringiti) fino a forme più severe come la polmonite. In particolare, questo microrganismo è comunemente noto come causa della polmonite atipica, in grado di manifestarsi in soggetti in età prescolare, giovani adulti e in soggetti con complicanze o alterazioni immunologiche. Si stima che causi globalmente tra il 10 e il 20% di tutte le polmoniti. Questo patogeno è ben conosciuto da anni, e l’infezione da mycoplasma è piuttosto comune, soprattutto fino ai sei anni di età. Periodicamente si registrano epidemie. Per questo, ora che è aumentata l’attenzione per questo batterio si cominciano a segnalare casi anche nel nostro paese dove, è bene ribadirlo, il mycoplasma è sempre circolato. La sua identificazione tempestiva mostra come la rete di sorveglianza sia in grado di registrarne la presenza e, di conseguenza, anche un eventuale aumento nel numero di casi nel tempo.  

Mycoplasma pneumoniae: i sintomi

L’infezione da mycoplasma pneumoniae generalmente non dà sintomi, a volte dà una sintomatologia lieve di tipo respiratorio. In alcuni casi può provocare una polmonite, che nelle situazioni più gravi può richiedere il ricovero ospedaliero. Nel paziente, spesso, il mycoplasma pneumoniae può essere presente contemporaneamente con altri patogeni, come ad esempio i virus respiratori. Questa co-infezione sostenuta da più patogeni, può esacerbare la sintomatologia e richiedere un ricovero ospedaliero.