MONICA RASCHI
Cronaca

Covid, aumentano i positivi in Emilia Romagna e nelle Marche. Ma negli ospedali niente emergenza

Più contagiati sia in Emilia-Romagna che nelle Marche, però il numero dei ricoveri è sotto controllo. Angelini (Ausl): "In questo periodo c’è sempre una nuova ondata: chi è a rischio si vaccini"

Un reparto Covid all’interno di un ospedale dell’Emilia Romagna

Un reparto Covid all’interno di un ospedale dell’Emilia Romagna

Bologna, 29 agosto 2023 – Aumentano i casi di contagio da Covid negli ultimi sette giorni di questo mese. Il report della regione Emilia Romagna che ha analizzato i dati da venerdì 18 a giovedì 24 agosto ha evidenziato un incremento delle infezioni rispetto al precedente rilevamento, da venerdì 11 a giovedì 17 agosto. Il totale dei casi attivi è pari a 1.593, in quella precedente erano 1.150, quindi con un incremento di 443 infezioni, pari al 3 8,5 per cento. C’è da sottolineare che tale crescita non risulta preoccupante per le strutture ospedaliere regionali, in quanto i ricoverati, in totale, sono 193 (contro i 125 precedenti) e nelle terapie intensive ci sono sette persone, quattro in più rispetto a sette giorni prima.

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Il maggior incremento di casi si registra a Bologna, 185 in più, seguita da Rimini che aggiunge 92 contagi. Al terzo posto c’è Reggio Emilia con 88 nuovi casi, al quarto Modena con 87, al quinto Ravenna con 80. Seguono Piacenza con 75 nuovi contagi, Ferrara con 60, Parma con 56, Cesena con 42, Forlì con 36, chiude Imola con 21 nuovi malati. Sempre secondo il report regionale l’età media delle persone infettate è di circa 59 anni. I decessi registrati negli ultimi sette giorni in seguito a complicanze determinate dal virus sono sei, in tutta la regione: due a Piacenza, uno a Parma, uno a Reggio Emilia, uno a Modena e uno a Ravenna. Alta l’età delle persone morte: quasi 88 anni.

Per quanto riguarda l’organizzazione delle strutture ospedaliere, dall’assessorato alla Sanità dell’Emilia Romagna fanno sapere che, al momento, non è previsto nessun reparto dedicato, in quanto la situazione non presenta nessun tipo di emergenza. Solo nella zona di Riccione c’è stato il contagio fra sei persone: un paziente è stato ricoverato al Ceccarini per altre cause e gli è stato effettuato il tampone, in quanto presentava sintomi sospetti: l’esame ha dato esito positivo al virus. Sono stati tracciati i contatti familiari e amicali più stretti e, cinque di loro, sono risultati contagiati. Un aumento che, soprattutto nelle zone ad alto tasso turistico come la riviera romagnola, si era già presentato lo scorso anno: "In questo periodo c’è sempre una nuova ondata – afferma Raffaella Angelini, direttore del Dipartimento Sanità pubblica dell’Ausl Romagna –. Per questo non dobbiamo abbassare la guardia ed è importante che le fasce di popolazione più a rischio si vaccinino nella corso della prossima campagna influenzale. Una prassi che dovrebbe diventare abituale per chi ha più di 65 anni".

Un incremento viene registrato anche nella regione Marche, come rende noto l’assessorato alla Sanità. Infatti il numero dei casi a livello è variato, nell’ultima settimana, da 26 ad 80 casi, ma anche nel caso delle Marche, l’aumento dei contagi non evidenzia un aumento dei ricoveri ospedalieri che possa in qualche modo far scattare allarmi per quanto riguarda la rimodulazione dei reparti dei vari nosocomi. Nell’ultima settimana, viene precisato, sono stati notificati 342 casi: 70 nella provincia di Pesaro Urbino, 114 nella provincia di Ancona, 64 in quella di Macerata, 45 nella provincia d i Fermo e 39 in quella di Ascoli Piceno, 10 casi diagnosticati in residenti in altre regioni.

“Sono convinto che il sistema sanitario regionale e nazionale, dopo l’esperienza degli anni passati, sia in grado di rispondere a tutte le sfide del post Covid 19 – sottolinea Filippo Saltamartini, vicepresidente della giunta regione Marche, con delega alla Sanità –. Per quanto riguarda la risposta del sistema ospedaliero ad un eventuale eccesso di casi, la Dgr 55 del 31/1/2022 ’Rimodulazione dell’attività di ricovero in corso di pandemia a seguito del potenziamento della dotazione regionale di posti letto ai sensi dell’art. 2 del D.L. 34. Modifica della Dgr 1257/2020’ prevede il piano di attivazione di e distribuzione posti letto per intensità di fase pandemica".