L’ultimo volo di un guerriero: Tony, una vita ai mille all’ora. Che lezione alla Signora Maestra

Golfarelli chiamava così la sclerosi multipla che l’ha colpito da ragazzo. Giovedì la morte. Si lanciava col paracadute, la sua esistenza è stata un inno alla gioia. Tutti al funerale nel suo paese

Tony Golfarelli  mentre si lancia col paracadute accompagnato dall’istruttore

Tony Golfarelli mentre si lancia col paracadute accompagnato dall’istruttore

Forlì, 21 aprile 2024 – Si parla (e si straparla) del fine vita. Leggi, decreti, postille, raccolte firme. I politici litigano, a volte anche con poca delicatezza, ad esempio in Emilia-Romagna, dove fra Regione e Governo volano gli stracci.

Sempre sul fine vita sui social volano pure scemenze (che in questi tempi moderni chiamiamo fake news): ha fatto il giro del mondo quella dell’altro giorno, con un tifoso della Roma che si è finto malato terminale dicendo che voleva spostare la data dell’eutanasia in Svizzera perché coincide con la finale di Europa League della sua squadra del cuore e lui vuole godersela quella partita prima di finire all’altro mondo. Una fesseria, ovviamente: anche di cattivo gusto.

Eppure il fine vita, che fa tanto bisticciare e discutere, è inevitabilmente all’ordine del giorno della nostra quotidianità. Ci fa paura, ma ci accompagna più o meno da vicino, sempre. A leggere questo articolo impiegherete più o meno 5 minuti: nel frattempo saranno morte in Italia almeno 6 persone e nel mondo quasi 400, per i più svariati motivi.

Tony Golfarelli insieme a Simona Monaldi, sua moglie, il giorno del matrimonio, nel giugno del 2019 e a fianco con le felpe che rappresentano il loro modo di vivere
Tony Golfarelli insieme a Simona Monaldi, sua moglie, il giorno del matrimonio, nel giugno del 2019 e a fianco con le felpe che rappresentano il loro modo di vivere

La verità è che il fine vita è ogni volta una storia, una sofferenza, un cammino che si interrompe e prosegue verso il mistero. Un’esperienza carnale. E quella che vogliamo raccontarvi qui è appunto una vicenda, vera, sofferta, gioiosa, complicata, triste ma bella accidenti, sì bella, giunta purtroppo al suo epilogo proprio ieri, con un funerale in una cittadina della Romagna, Forlimpopoli. Funerale strapieno di gente, di commozione, di ricordi; con il popolo, una tribù unita di uomini e donne, che si abbracciava, piangeva. Perché per questi saluti finali si è più fragili, in fondo più veri e forse buoni.

Si è spento nei giorni scorsi in Toscana, dove viveva da alcuni anni, Tony Golfarelli. Il nome dirà poco o nulla ai più, ma i suoi 57 anni di esistenza sono stati un insegnamento continuo che vale la pena raccontarvi. Potremmo ribattezzarlo un guerriero della vita il nostro caro Tony, Guerriero di una vita che gli aveva messo al fianco, ben prima della sua amata Simona, sposata quasi cinque anni fa, una compagna di viaggio scomoda. Anzi, terribile. Lui la chiamava Signora Maestra, iniziali maiuscole, SM. Due lettere un verdetto tremendo, Sclerosi Multipla, ascoltato la prima volta dai medici nel 1987, quasi quarant’anni fa. Lui era un ventenne che voleva spaccare il mondo.

Signora Maestra era diventata anche una canzone, che Tony aveva scritto con degli amici e un altro amico la cantava. Recitava così: Ora la Signora Maestra mi dice guardati / nemmeno io ti ho saputo fermare / ora sei tu che mi porti a volare. E poi: Cara Signora Maestra adesso ascoltami / ora puoi farmi di tutto ma la mia luce non la spegnerai mai.

Ieri, in chiesa a Forlimpopoli, l’ha cantata Leopoldo Brunelli questa canzone. La Signora Maestra ha fatto di tutto a Tony, sì, ma anche lui è riuscito a fare di tutto. La sua esistenza è stata ai mille all’ora: lavorava, è diventato consigliere comunale nel suo paese, era volontario un po’ ovunque, scriveva, rideva, giocava,faceva il... rompiscatole che si batteva per abbattere le barriere architettoniche per i disabili, lui costretto a viaggiare in carrozzina e che quindi conosceva bene il problema. E soprattutto viveva: alla grande.

Pensate, a un certo punto si gettava anche col paracadute, nonostante la Signora Maestra. E ‘grazie’ alla Signora Maestra (‘grazie’ è parola sua e di sua moglie) ha incontrato Simona in una chat di malati e l’ha sposata, giugno 2019. Si sono amati, intensamente. E lei straziata dal dolore ma fiera del suo uomo, ha scritto così sui social poche ore dopo la morte di Tony: "Sono orgogliosa di essere tua moglie, per l’eternità". E ci ha anche detto, al telefono, fra le lacrime, immense parole che fanno accapponare la pelle: "Quando si nasce siamo fatti per non morire, per vivere in eterno. Per l’amore eterno. Ora dobbiamo imparare a rimodulare le frequenze e in questo momento è tutto doloroso. Perché era molto più facile quando Tony potevo toccarlo, parlargli, accarezzarlo; lo vedevo, gli facevo i grattini, lo annusavo. Ci ha lasciato un grande insegnamento mio marito: ogni esistenza va vissuta, anche con ironia, come faceva lui, e con la gioia di vivere sempre e comunque. Spero che venga a ricordarmelo spesso, perché ora è tanto, troppo, difficile"

Diceva Tony Golfarelli di se stesso: "Non posso far tutto, ma faccio ciò che posso".

Campione e guerriero, è arrivato il suo fine vita. Che è tanta roba, anche straziante. Ma la sua – credeteci amici lettori – è stata comunque una gran vita. Che valeva la pena essere vissuta, anche così. Anche con lei, la Signora Maestra.