
Il ragno violino, riconoscibile dalla particolare macchia scura sul dorso. Il nome scientifico è Loxosceles rufescens. Nel riquadro l’entomologo Claudio Venturelli
Cesena, 29 agosto 2024 – La paura dei ragni in questi mesi sta dilagando anche nel nostro territorio: la ragione principale è legata all’ormai noto – e temutissimo – ragno violino, un esemplare velenoso presente anche alle nostre latitudini. Alle conseguenze del suo morso sono in effetti recentemente stati attribuiti due decessi verificatisi in Italia. L’entomologo cesenate Claudio Venturelli interviene sul tema per fare chiarezza, gettando acqua sul fuoco delle paure, pur senza sottovalutare i rischi.
È arrivata una nuova minaccia?
"Di nuovo in questo caso non c’è nulla. Il ragno violino è autoctono e condivide il territorio con noi da lungo tempo. Ad attirare l’attenzione sono stati gli ultimi, nefasti, fatti di cronaca".
Quali sono i rischi?
"E’ importante stabilire un ordine di grandezza: se dobbiamo parlare di pericolosità per l’uomo, parto col dire che i rischi maggiori che corriamo sono altri. Le zanzare nel mondo ogni anno mietono circa 750.000 vittime a causa delle malattie delle quali sono vettori. Scendendo al solo territorio italiano, le vespe ogni dodici mesi causano una ventina di episodi che evolvono in tragedia. Col ragno violino siano fermi a due. E speriamo di non andare oltre".
Come si comporta?
"E’ schivo e tutt’altro che aggressivo. Vive tra le mura domestiche (ma anche negli spazi aperti dei giardini, per esempio), nascondendosi tra gli anfratti o magari approfittando dei luoghi nei quali vengono ammassati oggetti, che per lui rappresentano un buon rifugio. Non produce ragnatele ed è un ragno territoriale, il che vuol dire che solitamente vive da solo. In presenza dell’uomo tende a nascondersi e a scappare, ricorrendo al morso soltanto in caso di estrema necessità. Adottare comportamenti virtuosi può ridurre di tanto i rischi".
Qualche consiglio?
"Tenere in ordine le proprie cose, non accumulare oggetti e usare precauzioni soprattutto in certi contesti. Penso alle scarpe, per esempio. Possono essere un nascondiglio del ragno, che vedendo piombargli contro un piede teme di essere schiacciato e morsa. Visto che non si vede il loro interno, prima di indossarle è buona norma scuoterle per far uscire eventuali ospiti indesiderati".
Nel caso in cui si venga morsi?
"Niente panico. Intanto non tutti i morsi trasmettono veleno. E’ corretto dire che questo ragno è il più velenoso tra quelli presenti in Italia, ma è anche vero che il contatto spesso porta a effetti clinicamente non rilevanti. I più a rischio sono le persone col sistema immunitario indebolito o i bimbi piccoli, ma anche gli adulti in buona salute possono andare incontro al peggio, se il problema viene sottovalutato".
Cosa serve fare?
"Il morso è indolore e dunque non sempre il ragno viene individuato. Nel caso in cui lo si veda è sempre bene cercare di catturarlo o di ucciderlo per poi mostrarlo al medico che a sua volta attiverà il più vicino centro antiveleni. Nel caso invece in cui non ci si accorga del morso, ma in un periodo successivo ( dopo 24 – 48 ore) si avvertisse dolore abbinato a un principio di necrosi, è fondamentale segnalare subito l’accaduto. Agire con tempestività è decisivo per l’esito delle situazioni potenzialmente più critiche".