“Ramadan, questo mese ci rende migliori. Il digiuno ha molti benefici per il corpo”

E’ iniziato il periodo sacro per i musulmani: il pensiero di Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii e della Comunità islamica bolognese: “Il vero segreto è la forza di fede, che ci fa uscire dalla routine e dalla nostra comfort zone. Il lavoro? E’ una buona distrazione”

Yassine Lafram, presidente dell'Ucoii e della Comunità Islamica di Bologna: "Il Ramadan ci aiuta a essere persone migliori"

Yassine Lafram, presidente dell'Ucoii e della Comunità Islamica di Bologna: "Il Ramadan ci aiuta a essere persone migliori"

Bologna, 11 marzo 2024 - E’ iniziato il Ramadan. Un mese sacro per la comunità islamica, che prevede, oltre alla preghiera, l'osservazione di un periodo di digiuno quotidiano.

La giornata per i musulmani prevede l'astinenza da cibo e acqua (oltre che da fumo e rapporti sessuali) fin dalle prime ore dell'alba dopo un primo pasto. Poi inizia un momento di preghiera mattutino, con il digiuno che si interrompe al tramonto, quando i fedeli si raccolgono insieme ai familiari per mangiare in compagnia.

Un'esperienza forte che però rispecchia appieno il significato e la sacralità del Ramadan per i credenti. Di questo abbiamo parlato con Yassine Lafram, presidente dell'Ucoii (Unione Comunità Islamiche Italiane) e della Comunità Islamica di Bologna.

Che significato ha il Ramadan e perché è così importante per la comunità islamica?

"Il mese di Ramadan è uno dei cinque pilastri della religione islamica ed è il nono mese del calendario lunare. E' un mese importante che assume significato per la rivelazione dei primi versetti del Corano a Maometto, ma anche per l'intimità di questo atto cultuale. Si tratta infatti dell'unico atto di culto rimasto tra Dio e il suo servo".

Qui subentra l’importanza del digiuno.

“Potrei mangiare e far finta di essere a digiuno, ma solo Dio lo sa e sa ricompensarmi al meglio. Si tratta di un digiuno rigoroso, che prevede, oltre alla privazione di cibo e acqua, anche di fumo e rapporti sessuali. Sono esenti dalla pratica bambini, anziani, malati, donne in gravidanza o durante il ciclo mestruale: possono recuperare in un altro periodo dell'anno oppure pagare un pasto a una persona bisognosa".

E’ un periodo di grande concentrazione e forza interiore: come ci si prepara?

"Alcuni musulmani che fanno fatica a essere devoti, durante il mese di Ramadan si riconciliano con Dio, ritrovando la fede.  I bisogni materiali spesso prevalgono, il Ramadan ci dice di prendere tempo per alimentare la nostra anima. Solo astenendoci da ciò che è materiale ritroviamo il rapporto con Dio e con noi stessi. Il Ramadan ci aiuta a diventare persone migliori e a controllarci meglio: durante questo periodo usciamo dalla comfort zone e dalle nostre abitudini. Digiunando abbiamo la possibilità di controllare il nostro corpo”.

Quanto è difficile continuare a svolgere le proprie mansioni nel corso della giornata praticando il digiuno?

"Il lavoro è una buona distrazione per chi digiuna. Si è più liberi: non dobbiamo pensare al pasto, alla merenda, al caffè. Molti approfittano del mese di Ramadan per smettere di fumare. E' la forza della fede che ci guida. Il calendario lunare retrocede poi di 10-11 giorni rispetto a quello gregoriano: digiunare in questo periodo per noi è un vantaggio rispetto a farlo, ad esempio, ad agosto".

Ma qual è il segreto per affrontare questo periodo?

"Il vero segreto è la forza di fede, ma anche la buona salute è fondamentale: il digiuno ha molti benefici per il corpo e chi lo fa, sa che alla fine del mese le patologie di cui soffriva spariscono. Questa pratica elimina le tossine e le cellule cancerogene: il corpo inizia a fare pulizia interna. Sono i benefici del digiuno”.

Che difficoltà può avere uno sportivo a rispettare il Ramadan?

"Ci sono tanti sportivi di livello che osservano il Ramadan, alcuni anche in Serie A. Anche nei campionati arabi, in cui ci sono moltissimi calciatori che lo osservano, non si fermano. Dipende da come abituiamo il nostro corpo: i primi giorni sono molto difficili, poi capisci che stai sempre meglio, si scoprono nuove fonti di energia. Il nostro corpo è pieno di segreti".

A Bologna fino allo scorso anno giocava Musa Barrow, che riusciva a osservare il digiuno nonostante gli allenamenti e le partite.

"Sì, me lo ricordo. In genere è meglio giocare durante le ore di digiuno perché altrimenti appena dopo il pasto si rischia di essere appesantiti”. 

Quali iniziative avete in programma in città come comunità islamica?

"Come ogni anno a Bologna avremo l'Iftar Street, lo scorso anno hanno partecipato 4.000 persone. L'Iftar è il pasto con cui si rompe il digiuno al tramonto: solitamente i fedeli si trovano con i loro familiari mangiando in compagnia. Da anni condividiamo questa esperienza insieme ai cittadini bolognesi. Quest'anno sarà il 23 marzo in piazza Lucio Dalla. La cosa bella è che sarà aperto a tutti: si tratta infatti di un evento rivolto soprattutto ai non musulmani, in un momento di condivisione con tutti i bolognesi. La gioia di questo pasto infatti non è tanto di mangiare, ma di farlo in compagnia".