Viaggio nelle Sale Operative delle società del Gruppo FS Italiane – Bologna

Siamo entrati con le telecamere in questi luoghi per raccontare il lavoro delle donne e gli uomini che ogni giorno, gestiscono il traffico ferroviario

È difficile per il pendolare o il viaggiatore occasionale immaginare quell’enorme complesso di infrastrutture, macchine, treni e forze umane che prende il nome di rete ferroviaria. Impossibile comprendere come dietro ad ogni itinerario previsto e imprevisto, persino dietro a un guasto sulla linea del più piccolo dei borghi montani, ci sia una catena di lavoro e impegno che porta il nome di decine di donne e di uomini di RFI e Trenitalia, capofila dei Poli Infrastrutture e Passeggeri del Gruppo FS Italiane.

La sala operativa di Bologna e l’emergenza alluvione

Le grandi arterie della viabilità passano tutte da Bologna e le ferrovie non fanno eccezione. Per questo quando tra maggio e giugno nubifragi e alluvioni hanno colpito l’Emilia-Romagna l’Italia si è quasi spezzata in due. C’erano punti, in alcune tratte, il terreno sottostante era stato spazzato via dalle acque e i binari erano rimasti sospesi nel vuoto. E a queste difficoltà si aggiungeva il dramma umano. «Gli emiliani e i romagnoli che in quelle ore lavoravano per ripristinare le ferrovie avevano famiglie in pericolo e case allagate», racconta Nicola Ruggieri, Responsabile Circolazione Area di Bologna. Nessuno tornava a casa presto, in quei giorni, nella sala circolazione di Bologna: da sola, ha la gestione di tutto il traffico degli oltre 1.200 chilometri di ferrovie del territorio emiliano-romagnolo e di oltre il 50% dell’intera rete Alta Velocità italiana: una linea che da Milano a Roma percorre più di cinquecento chilometri.