Più controlli verso gli eventi pro Russia

La lettera. Risponde Beppe Boni

Vedo, a giudicare dalla lettura dei giornali, che qua e là spuntano eventi organizzati da associazioni o singoli legati alla Russia e dove si fa propaganda per Putin. Per caso abbiamo cambiato orientamento? L'Italia fino a prova contraria considera la cosiddetta Operazione speciale una aggressione all'Ucraina. Come è possibile che anche a Bologna, come ho letto recentemente, venga organizzato un appuntamento che comprende un film filo-Mosca e in aggiunta un'esposizione da parte di noti filorussi? Quando si è schierati con una parte, l'Ucraina in questo caso, bisogna essere coerenti non solo con l'invio di armi.

Riccardo F. Bonora

Risponde Beppe Boni

C'è un'accoppiata in circolazione che si muove a metà tra la provocazione e la propaganda. Sono Andrea Lucidi, che si definisce giornalista, e tal Vincenzo Lorusso (il cognome dice tutto) dell'associazione Donbass - Italia che sta cercando di trovare spazi in diverse città. Il primo, fra l'altro, è già finito nel mirino di una interrogazione parlamentare per la sua animata partecipazione ad un evento pro Putin all'ambasciata italiana a Mosca. A Bologna non si capisce come il duetto della balalaika abbia ottenuto di poter proiettare il solito film - propaganda, dal titolo Il Testimone, nella sala civica di quartiere Villa Paradiso il 27 gennaio. La pellicola, aspetto non secondario, è finanziata non da un ente indipendente ma dal Ministero della cultura russo. Evidente che c'è l'ombra di una operazione più ampia di disinformazione in Italia gestita dai servizi segreti di Mosca. Ora, viste le polemiche, difficilmente lo spettacolo andrà in scena.

Stessa cosa a Modena, dove dovrebbe essere proiettato un film che riguarda la ricostruzione di Mariupol, città martire teatro di cruente battaglie in Ucraina, organizzato dall'Associazione culturale Russia - Emilia Romagna. Che caso.... Anche qui il Comune imbarazzato precisa che non sponsorizza l'evento. Per carità, in Italia ognuno ha diritto di pensarla come vuole in politica, ma qui c'è una guerra di mezzo e le normali regole della società a volte impongono una riflessione maggiore e qualche paletto. Le amministrazioni comunali hanno il dovere di vigilare per evitare che nascano fraintendimenti e polemiche di questo genere.

Né il comune di Bologna né quello di Modena sono alleati di Putin, nessun dubbio. Ma un ente pubblico in momenti come questo deve vigilare fino in fondo. La superficialità implica responsabilità molto precise. Il bello è che la strana coppia in alcuni di questi eventi (Milano e Lucca) cerca di portare anche l'ideologo filo Putin, il filosofo Aleksandr Dugin. Servirebbe a questo punto un autovelox che intercetti scelleratezze come quelle appena descritte. I sindaci riflettano.

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