Ristori alluvione, la corsa a ostacoli: nel dedalo di Sfinge e sanatorie edili

Continuano i faccia a faccia tra la struttura commissariale e i comitati. Domani a Ravenna, giovedì a Forlì

Ravenna, 20 febbraio 2024 – La struttura messa in piedi dal generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario di Governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione verificatasi in Emilia-Romagna, Toscana e Marche, sta svolgendo incontri per confrontarsi con i comitati degli alluvionati e franati, i tecnici che stanno lavorando per la certificazione dei danni e il ripristino delle strutture e degli impianti danneggiati, e i cittadini. L’obiettivo è dare risposte ai cittadini e alle aziende che hanno subito danni dall’alluvione e dalle frane nelle zone collinari. Negli incontri, coordinati dal colonnello Carlo La Torre, capo area della ricostruzione privata, e dal tenente colonnello Vincenzo Martella, portavoce del generale Figliuolo, la struttura commissariale è affiancata da tecnici di Invitalia, della Regione e della piattaforma Sfinge che sta gradualmente risolvendo le criticità riscontrate quando è entrata in funzione.

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Il generale Francesco Paolo Figliuolo in uno dei recenti sopralluoghi in Romagna
Il generale Francesco Paolo Figliuolo in uno dei recenti sopralluoghi in Romagna

La scorsa settimana ci sono stati sei incontri a Bologna, Forlì e Ravenna, tre con i tecnici dei comuni coinvolti e altri tre con i professionisti che stanno lavorando per le perizie e la ricostruzione. Questa settimana ce ne saranno altri due con i comitati e i cittadini: il primo nel pomeriggio di domani, mercoledì, dalle 15 alle 17.30, presso la sala rossa del Pala De André di Ravenna, il secondo giovedì negli stessi orari al Palaromiti di Forlì.

Le difficoltà che si incontrano nell’opera di ricostruzione non riguardano tanto i finanziamenti che non mancano, ma la parte tecnica: "L’ufficio tecnico del Comune di Sarsina – ci ha detto il sindaco Enrico Cangini – può contare su cinque dipendenti che devono gestire le pratiche ordinarie, quelle relative al Pnrr e ora anche quelle per l’alluvionee le frane, non ce la fanno. Il generale ci aveva promesso rinforzi, ma non sono ancora arrivati".

Per quel che riguarda i privati la situazione ci è stata riassunta da Mauro Mazzotti del comitato di Cesena ed Enrico Piani di quello di Ravenna: "I nodi principali – ci hanno detto – riguardano la conformità edilizia e la sicurezza. Per la conformità, cioè la presenza di abusi o difformità rispetto ai progetti approvati, abbiamo chiesto e ottenuto che vengano considerati solo quelli che insistono dove si sono verificati i danni: se c’è un abuso in mansarda e l’alluvione ha danneggiato il piano terreno, il danno sarà risarcito; ma se l’abuso è al piano terreno dove c’è stato il danno, il risarcimento ci sarà solo se l’abuso sarà stato sanato. Per la sicurezza è necessario il piano e le relative comunicazioni se in un cantiere operano due imprese, il che complica le procedure da affrontare, ma per modificare la normativa in materia di sicurezza sul lavoro (tornata in primissimo piano per la tragedia di Firenze) serve una modifica alle norme di legge".

Un altro problema è il compenso ai periti, fissato nel 4% della somma certificata: in caso di cifre di poche migliaia di euro si rischia di non trovare un tecnico disponibile, per cui è probabile la fissazione di una cifra minima che poi sarà risarcita insieme al danno.