Alluvione, rimborsi beni mobili: slitta l’ok. Provvedimento dopo le elezioni

La misura per l’alluvione di maggio 2023 verrà legata all’emergenza Campi Flegrei

Alluvione a Faenza

Alluvione a Faenza

Bologna, 30 maggio 2024 - Ancora due settimane almeno. L’atteso provvedimento sui ristori dei beni mobili agli alluvionati di maggio 2023 slitterà a dopo il voto di giugno. Stando a quanto filtra da fonti governative, infatti, il documento era atteso ieri sul tavolo del Consiglio dei ministri, ma poi il governo ha optato per un rinvio.

Alluvione a Faenza
Alluvione a Faenza

Le imminenti elezioni europee e amministrative in molte città chiave della penisola hanno indotto la maggioranza di governo a non alimentare la campagna elettorale con un tema – quello dei rimborsi – che da mesi affligge gli alluvionati soprattutto emiliano-romagnoli. Da quel che si apprende, il provvedimento verrà collegato alle misure che saranno adottate per l’emergenza Campi Flegrei. C’è di più perché la somma (una tantum e onnicomprensiva) che verrà riconosciuta a chi ha subito danni, ad esempio, ai mobili e ai beni di consumo, potrebbe essere superiore ai 5mila euro.

L’annuncio dell’imminente arrivo del provvedimento era arrivato, qualche giorno fa, proprio dal commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo, in occasione della prèmiere a Bologna del docufilm ’Ho visto il finimondo - Il racconto dell’alluvione’. Ma nel corso dei mesi il nodo ristori legato ai beni mobili era diventato materia di scontro tra il Pd emiliano-romagnolo e il governo centrale. Nella sua visita alle popolazioni alluvionate, infatti, all’indomani della tragedia, la premier Giorgia Meloni aveva assicurato rimborsi al 100% alle popolazioni. Nei mesi sono state stanziate ingenti somme per coprire i danni certificati arrecati dall’acqua agli immobili, ma per i beni mobili la normativa impedisce allo Stato di risarcire. Da qui l’ipotesi di procedere una tantum.