Bologna, 18 agosto 2023 - Manca poco al suono della campanella, ma l’Emilia Romagna ha un problema con le scuole: mancano i docenti di ruolo. Appena 17 cattedre fisse sono state assegnate su 2.137 vacanti (di cui 1.861 di sostegno). Questa la fotografia scattata dall’edizione bolognese di Repubblica, che segnala quella che sembra essere a tutti gli effetti un’emergenza cattedre in regione.
Causa del diniego è il caro vita: agli insegnanti conviene molto di più rimanere supplenti ma vicino casa piuttosto che accettare un posto fisso altrove. Gli effetti del caro vita sul personale scolastico sono evidenziati dai dati riportati dal quotidiano. Secondo Repubblica, la chiamata rivolta a docenti di altre regioni disposti a trasferirsi in Emilia Romagna su 2.137 posti di ruolo, di cui 1.861 di sostegno, sono state assegnate appena 17 cattedre e poche di più sono state le richieste.
Sull'intero territorio regionale, spiega al giornale la segretaria regionale della Cisl Scuola Monica Barbolini, “servono 13.900 insegnanti, 900 in più dello scorso anno. Solo che in tutta l’Emilia Romagna in ruolo ce ne sono solo 4.000 e nonostante le diverse chiamate non si riescono a coprire i posti. Assistiamo sempre di più al fenomeno di docenti precari, inseriti nelle Gps, che non se la sentono, evidentemente, di abbandonare l'ordinario, seppure svolto come supplenti”. In questa scelta, osserva la sindacalista, “a pesare è sempre di più il costo della vita e in particolare della casa. Un insegnante che guadagna in media 1200-300 euro al mese difficilmente può sostenere un affitto da 7-800 euro. Bisognerebbe pensare a un bonus casa per i docenti, altrimenti la vedo dura”. In base ai numeri raccolti, solo alla scuola primaria sul sostegno si registrano 83 posti ‘avanzati' a Modena, 65 Bologna, 60 Reggio Emilia, 50 Parma, 45 Ravenna, 27 Ferrara, 26 Piacenza. Posti che nei prossimi giorni andranno ai precari, aggiungendosi a quelli già riservati ai supplenti di sostegno, la maggior parte non specializzati.