Sciopero 17 e 24 novembre in Emilia Romagna: le ultime notizie

Aerei e Tper regolari, quali sono i servizi a rischio. Il ministro Salvini vuole consentire lo sciopero dalle 9 alle 12. Nulla di fatto all’incontro col Mit. L’appello dei sindacati Uil e Cgil ai lavoratori: “Sotto attacco un diritto, non cedete alle pressioni del governo, scendete in piazza contro la manovra”

Bologna, 14 novembre 2023  – Cgil e Uil confermano lo sciopero generale per venerdì prossimo, ma dal Mit fanno sapere che Salvini è pronto alla precettazione. “L'orientamento del vicepremier e ministro Matteo Salvini è consentire lo sciopero dalle 9 alle 12 di venerdì 17 per tutto il settore trasporti, a eccezione di quello aereo su cui i sindacati avevano già confermato un ripensamento. Salvini si dice pronto a firmare la precettazione”. Ma il segretario generale della Cgil fa sapere: “La precettazione sarebbe un atto sgradevole”. 

Inoltre, si è concluso con un nulla di fatto l'incontro che si è svolto oggi alle 18 al Mit. All'incontro non si sono presentati il segretario della Cgil Maurizio Landini e quello della Uil Pierpaolo Bombardieri, che hanno inviato al vertici i segretari organizzativi dei rispettivi sindacati. Brevissimo l'incontro al termine del quale non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali.

L’appello dei sindacati allo sciopero

“È sotto attacco il diritto di sciopero”. Non hanno dubbi il segretario generale Uil Emilia-Romagna, Marcello Borghetti e il segretario generale della Cgil Camera del lavoro metropolitana di Bologna, Michele Bulgarelli, che hanno fatto “un appello a tutte le lavoratrici e i lavoratori di tutti i settori” affinché non cedano alle pressioni del governo e scendano in piazza contro la manovra.

il segretario generale Uil Emilia-Romagna, Marcello Borghetti e il segretario generale della Cgil Camera del lavoro metropolitana di Bologna, Michele Bulgarelli (FotoSchicchi)
il segretario generale Uil Emilia-Romagna, Marcello Borghetti e il segretario generale della Cgil Camera del lavoro metropolitana di Bologna, Michele Bulgarelli (FotoSchicchi)

Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha insistito infatti per limitare l'astensione dal lavoro nei trasporti: "Non possiamo bloccare un Paese per 24 ore", dice. Il Garante esclude che lo sciopero di venerdì 17 possa essere considerato quale sciopero generale e ha chiesto la rimodulazione dello stop in alcuni settori. I sindacati tirano dritto e confermano l'agitazione. 

“Il diritto di sciopero – dice Bulgarelli – si difende innanzitutto scioperando il 17 e il 24 novembre”. Venerdì prossimo a incrociare le braccia saranno “i lavoratori dei settori pubblici, della conoscenza e dei trasporti e quello successivo tutti gli altri settori. “Al centro della piattaforma di Cgil e Uil c’è la necessità di alzare i salari e di avere una riforma delle pensioni degna di questo nome – chiarisce Bulgarelli – anche perché i lavoratori non si meritano di essere presi in giro da un governo che spaccia per nuovi i tagli al cuneo fiscale che i lavoratori grazie agli accordi sindacali avevano già contrattato lo scorso anno e addirittura riesce a peggiorare la Fornero”.

A sottolineare le ragioni dello sciopero generale è stato anche Borghetti. "Lo sciopero del 17 e del 24 novembre è uno sciopero di merito non politico – dice –: noi riteniamo di aver il diritto di scioperare perché non arrivano le risposte che abbiamo rivendicato con piattaforme unitarie di Cgil, Cisl e Uil e riguardando temi come la rivalutazione dei redditi”.

“Noi pensiamo che le misure che ha individuato il governo siano assolutamente insufficienti – prosegue –: non un euro in più dal taglio contributivo andrà ai lavoratori, perché è la riproposizione del taglio dello scorso anno”.

Tra i temi al centro della protesta, c’è anche il fisco. “Siamo assolutamente insoddisfatti – precisa Borghetti –: non si fa un vera battaglia all'evasione fiscale, non si fa la tassazione degli extraprofitti, si va a prendere la tassazione nei soliti posti, dai lavoratori ai pensionati, sempre sul sistema previdenziale” in questo modo “si riduce l'aspettativa dei giovani di avere una pensione e si tagliano le pensioni dell'oggi. C'è un particolare accanimento dei pubblici dipendenti. Non si rilancia lo Stato sociale, a partire dalla scuola e dalla Sanità pubblica, che è in una situazione drammatica”.

Tutti “temi di merito veri, che la gente sente” mentre il governo Meloni “è sordo” e riluttante al confronto con le parti sociali. “Con questo sciopero noi vogliamo convincere il governo ad ascoltarci, perché deve ascoltare la gente che rappresentiamo”, sottolinea il segretario generale Uil Emilia-Romagna.

Bulgarelli e Borgetti sono convinti che “la risposta sarà importante nelle piazze”. Nel frattempo, però, non mancano le critiche al ministro dei Trasporti e vice premier, Matteo Salvini, che ha minacciato di precettare i lavoratori del settore per garantire il servizio.

“I servizi essenziali saranno comunque garantiti”, proseguono i sindacalisti, precisando che il trasporto aereo non incrocerà le braccia e che per quanto riguarda il servizio pubblico locale, i dipendenti di Tper – che hanno scioperato il 10 novembre - saranno regolarmente in servizio.

Quanto al “nervosismo del governo” per Bulgarelli è dovuto al “fatto che i lavoratori si stanno rendendo conto che questo è un governo che non risponde ad alcuna delle promesse fatte e non risponde ai problemi del Paese”.

“C’è un clima pesante e autoritario in questo Paese – prosegue –. Attaccare un diritto costituzionale, come il diritto di sciopero, che viene prima di tanti altri diritti, significa che questo è un governo che sta gettando la maschera. Lo sta facendo su tanti aspetti: lo vediamo con gli attacchi alle donne, ai migranti, agli attivisti per il clima, ai magistrati. Oggi attaccano il sindacato e quei lavoratori che per difendere i propri diritti sacrificano una giornata intera del loro stipendio. Andremo avanti, non ci faremo intimidire. Questo nervosismo, da parte in particolare del ministro dei Trasporti nasconde il fatto che aveva fatto lui delle promesse in campagna elettorale che non sta mantenendo. I lavoratori riempiranno le piazze e scuoteranno i luoghi di lavoro”.

Molto critico è anche il segretario regionale della Uil, Borghetti. “Lo sciopero non è mai uno scherzo – sottolinea – perché i lavoratori rinunciano ad una giornata di stipendio. Il governo dovrebbe avere molto rispetto del diritto di sciopero, che è un diritto costituzionale, e delle persone che scioperano perché fra loro ci sono sicuramente anche elettori di questo governo, che chiedono conto delle tante promesse che sono state fatte. Ricordo in modo particolare che si era detto di azzerare la Fornero, mentre qui ci troviamo quasi davanti quasi ad un peggioramento di quella legge. Davanti a una serie di promesse fatte in campagna elettorale, noi siamo qui pronti a ricordare al governo che le deve mantenere – conclude – con uno sciopero generale assolutamente giustificato".