Dall’infortunio nasce una borsa di studio

Il risarcimento per il dipendente di una ditta di Colli al Metauro e per la Uil fa scaturire un’iniziativa tra sindacato e università

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"Quel giorno ho iniziato a lavorare come al solito. C’era un cavalletto di quattro piedi e sotto un sacco. Era gonfio. Il cavalletto ’giocava’ ed io sono andato a controllare se il sacco era pieno o no. A quel punto si è ribaltato tutto: il sacco, il cavalletto di ferro… ed io sono rimasto incastrato lì sotto con la mano". Aveva 24 anni Ivan (il nome è di fantasia ma la storia vera) quando quasi 7 anni fa rimase coinvolto in un infortunio sul lavoro che gli costò 255 giorni di prognosi con braccio fermo, un danno permanente alla mano e un’ingiustizia subita che recentemente è stata risarcita grazie alla pervicacia della Uil Marche e dell’avvocato Alessandra Khadem che lo ha assistito. Ed ora, con quei soldi, la Uil (che ha avuto 1000 euro) ha dato vita a delle borse di studio triennali nell’ambito della Convenzione per contributo alla ricerca su tematiche di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, sottoscritta giovedì dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Urbino e dalla Uil Marche. "Lo scorso ottobre, a 5 anni di distanza, c’è stata la condanna per lesioni di due imprenditori di Colli al Metauro e in risarcimento danni alla Uil Marche, costituitasi parte civile - spiega la segretaria generale Claudia Mazzucchellil -. Il risarcimento è stato interamente devoluto (insieme ad altre somme stanziate dalla Uil Marche) per questo progetto. Il nostro obiettivo è far diventare la sicurezza una parte della cultura del lavoro da non vedere come un aggravio burocratico ma come parte integrante dei processi produttivi. Questa convenzione nasce dopo aver seguito le vicissitudini di questo lavoratore, soggetto fragile, uno straniero di 24 anni".

Il suo incidente è emerso per merito del sistema Uil che si è attivato subito. "Il Tribunale di Pesaro nell’accogliere la nostra costituzione di parte civile ha riconosciuto un interesse collettivo - conclude la Mazzucchelli -: l’infortunio sul lavoro non è un danno solo del singolo che subisce ma di tutto il sistema perché al di là dei temi etici ci sono tutti costi oggettivi in termini di spesa sanitaria e spesa sociale dietro un infortunio". Soddisfatti Licia Califano, direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza, e Paolo Pascucci, responsabile scientifico delle attività di ricerca. Alla presentazione è intervenuta anche Ivana Veronese della segreteria Uil nazionale. "Questa borsa di studio è importante perché vede insieme imprenditori e lavoratori".

Tiziana Petrelli