
Per domare le fiamme anche nove voli con il Canadair e l’elicottero
Una scarica dal cielo, poi la notte rischiarata dal bagliore sinistro delle fiamme. È servito un intero giorno di lavoro per spegnere l’incendio che dalla notte tra sabato e domenica ha tenuto in scacco Bellisio Solfare, piccola frazione del comune di Pergola. Innescato da un fulmine caduto durante un temporale estivo, il rogo si è propagato in una zona impervia, mettendo a dura prova le squadre antincendio e i mezzi di soccorso. Lo scenario era tutt’altro che semplice: un fronte di fuoco esteso per oltre 300 metri, due ettari e mezzo di vegetazione in fiamme e l’accesso ostacolato dalla morfologia del terreno.
Le prime squadre dei Vigili del Fuoco sono arrivate intorno alle 2.30 di notte, con uomini e mezzi provenienti da Cagli e Pesaro. In tutto, una decina di operatori e sette automezzi per contenere il fuoco e impedire che raggiungesse le abitazioni, fortunatamente rimaste al sicuro. Sono entrati in scena anche i rinforzi dall’alto: un Canadair della flotta nazionale (il Can 20), che ha effettuato nove lanci con approvvigionamento d’acqua dal lago di Cingoli, e l’elicottero antincendio regionale, rientrato nel pomeriggio una volta completata la fase acuta dell’emergenza. Sul posto anche la squadra Aib (anti incendio boschivo) dislocata a Cagli, il Dos (Direttore delle Operazioni di Spegnimento), i carabinieri e i volontari della Protezione Civile per le operazioni di bonifica. Una volta contenuto e spento l’incendio le operazioni sono proseguite via terra con i vigili del fuoco che, a piedi e in fuoristrada, hanno continuato a spegnere le fiamme. Fondamentale anche il ruolo del sindaco di Pergola, Diego Sabatucci, che ha raggiunto Bellisio alle prime luci dell’alba e ha subito attivato il Centro Operativo Comunale.
Antonella Marchionni