Ferrovia Fano-Urbino, Cantamessa: "Treni e bici possono coesistere"

Il direttore generale della Fondazione Fs italiane, in diretta Facebook dalla dismessa stazione urbinate, chiede di interrompere la diatriba e rilancia: "La tratta può rinascere, ma con trasporto ordinario"

Luigi Cantamessa (al centro) assieme all'Associazione Ferrovia Valle Metauro

Luigi Cantamessa (al centro) assieme all'Associazione Ferrovia Valle Metauro

Urbino, 5 maggio 2023 - Ferrovia e pista ciclabile possono coesistere e il treno da e per Urbino va riattivato non come turistico, ma come ordinario. Lo ha affermato Luigi Cantamessa, direttore generale della Fondazione FS italiane, durante una diretta Facebook dalla dismessa stazione urbinate, che ha fatto da prologo simbolico al convegno 'Marche sui binari giusti' tenuto nel pomeriggio a Palazzo ducale.

"La diretta di oggi insieme agli amici dell'Associazione Ferrovia Valle Metauro, che in questi anni si sono battuti, anche in contesti politici diversi, e hanno tenuto fede alla volontà di far tornare il treno in questa valle, è una piccola constatazione di come la rotaia resista alla prova del tempo e un modo per accendere un faro sulla situazione, non per far polemica - commenta - Ho sempre dichiarato che le linee da qui verso la costa non debbano essere turistiche, perché Urbino merita molto di più. Esistono attrattori di cultura a livello nazionale, come questa città, come Nuoro, come Matera, che sono fuori dalle linee del trasporto su rotaia, perciò questa ferrovia non ha solo il dovere di portare qui turisti, e sarebbe già bello, ma anche quello di connettere Urbino alle vie ferrate del Paese".

A proposito della diatriba che, da tempo, contrappone chi auspica il ripristino del treno Fano-Urbino e chi vorrebbe usare la tratta dismessa per realizzare delle piste ciclabili (ultimamente, Comuni come Fano e Fermignano hanno proposto una soluzione a metà via, con una ciclabile temporanea per rivitalizzare e ripulire i binari, da rimuovere al momento di un'eventuale ritorno del treno), Cantamessa sostiene che "pensare che le due cose si facciano la guerra è immaginare una lotta tra due futuri del Paese. Non è possibile concepire che in zone di scarsa conurbazione, come la vostra valle, che è bella, ma larga, le piste ciclabili siano disegnate al di sopra di un binario. Lo si può fare a New York o Washington, dove hanno dismesso vecchie ferrovie, lo si può pensare sulle tratte liguri, dove, avendo spostato (anche lì in maniera errata) il binario a monte, si è liberata l'area. Quando, invece, un'arteria ferroviaria può tornare a vivere, la pista ciclabile si disegna a lato. Il sedime c'è, sia per il treno, sia per le bici, quindi, a mio avviso, è una polemica che deve cessare. La politica non può dividersi sul trasporto ferrato: si è pro o contro la ferrovia, e lo si può essere da destra, da sinistra o dal centro. È ora di smetterla con gli accesi dibattiti politici, la ciclabile si può fare e al contempo questa ferrovia può essere riattivata. Come treno turistico? Sarebbe stupido. Va fatta ripartire con un treno ordinario e poi, di domenica, quando il pendolarismo scema, arriveranno quelli turistici. Questa è la mia visione ed è la visione di quei soggetti, come la Fondazione, che in 10 anni hanno fatto riaprire 1000 chilometri di ferrovie. Lo abbiamo fatto altrove, quindi vogliamo portare anche qui questo messaggio di unità".