ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Minaccia 72enne fanese con i video a luci rosse che lei gli aveva inviato

A processo un 60enne ma il giudice ha stabilito di non doversi procedere per incapacità dell’imputato.

Stalking e revenge porn, ovvero atti persecutori e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Ma il tribunale emette una sentenza di non doversi procedere per incapacità dell’imputato di partecipare coscientemente al processo, in maniera irreversibile. Si chiude così il caso di un 60enne torinese, difeso dall’avvocato Raffaella Marini, nei confronti di una 72enne fanese conosciuta su Facebook. Lui, circa 3 anni fa, è stato colpito da una patologia invalidante. La conoscenza tra i due, però, risale ad almeno 5 anni prima e avevano avuto anche una relazione.

Lei qualche volta lo andava a trovare a Torino e quando non erano insieme lui le chiedeva di inviargli video che la riprendevano in atteggiamenti hard. Dopo la rottura tra i due, però, nel 2019, quei video sexy sarebbero stati usati come una pericolosa arma di ricatto. Secondo l’accusa lui avrebbe iniziato a inviarle tanti messaggi pretendendo che la 72enne girasse altri video a luci rosse di cui lui suggeriva il contenuto e gli atteggiamenti da tenere. La minaccia era quella di divulgare alle amiche di lei i filmati che aveva già. "Io ti picchio veramente, sappilo, te lo faccio passare io il mal di testa" scriveva nei messaggi. Richieste sempre più pressanti che avrebbero coinvolto anche la figlia di lei a cui avrebbe inviato un video contenente immagini pornografiche da lui girate insieme alla madre della ragazza.

ant. mar.