
Le classi I e II D
Abbiamo approfondito il tema degli allevamenti intensivi, scoprendone caratteristiche e conseguenze sull’ambiente. L’industria della carne è uno dei principali colpevoli del cambiamento climatico, un problema che tempo fa era legato quasi esclusivamente alla produzione di petrolio. L’allevamento intensivo ha un impatto devastante rilasciando ogni anno milioni di tonnellate di gas serra, soprattutto metano, prodotto durante la digestione degli animali, in particolare dei ruminanti. Il metano è un gas serra 25 volte più potente dell’anidride carbonica che accelera il riscaldamento globale. Inoltre, l’allevamento intensivo è una delle principali cause della deforestazione, soprattutto in Sud America, con milioni di alberi abbattuti ogni giorno per fare spazio a pascoli e coltivare mangimi. Questo non solo riduce la biodiversità, ma distrugge i boschi che assorbono Co2, liberando enormi quantità di carbonio. Il settore agroalimentare è responsabile del 25% delle emissioni globali di gas serra, di cui oltre il 60% deriva dalla produzione animale. Questo modello insostenibile minaccia il nostro futuro. Per combattere la crisi climatica, è urgente ridurre il consumo di carne e adottare pratiche agricole più sostenibili. Le alternative vegetali e la carne coltivata in laboratorio sono il futuro per un pianeta sano. Ogni piccolo passo verso l’alimentazione consapevole può fare la differenza.
Classe II D, coordinata da Mirko Capponi