FABIO CASTORI
Cronaca

Chiamate a raffica e messaggi hard: avvocatessa riesce a smascherarlo

L’uomo, un 42enne di Altidona, è stato condannato a un anno e otto mesi ma sono in corso procedimenti relativi ad altre vittime. Luciana Tosoni: "Ha iniziato a prendermi di mira dopo un caso che lo riguarda va"

Indagini della polizia (foto d’archivio)

Indagini della polizia (foto d’archivio)

Fermo, 29 aprile 2024 – Era un maniaco seriale che effettuava telefonate a sfondo sessuale e inviava a donne di tutta Italia foto e video delle sue parti intime. Per le forze dell’ordine era diventato una sorta di introvabile primula rossa ma, alla fine, ha commesso un errore: prendere di mira la avvocatessa di Porto San Giorgio, Luciana Tosoni, che, dopo aver raccolto materiale utile alle indagini e dopo aver riconosciuto la voce del maniaco, ha consegnato tutti gli elementi agli investigatori della questura.

Nella rete della giustizia è finito così Daniele Offidani, un 42enne di Altidona che, a conclusione delle indagini, è stato processato e condannato a un anno e otto mesi di reclusione, più il risarcimento dei danni di reclusione, per il solo caso relativo all’avvocatessa Tosoni. Sono ancora in corso invece i procedimenti relativi alle altre vittime L’imputato molestava sistematicamente le sue vittime, con telefonate, con invio di messaggi o di video a sfondo sessuale utilizzando le piattaforme social o di messaggistica istantanea.

Nell’arco di pochi mesi, Il 42enne aveva sottoposto numerose altre donne, residenti in diverse province italiane, sparse da nord a sud, a ripetute molestie persecutorie che non si erano fermate nemmeno di fronte ai provvedimenti di ammonimento che, il 18 febbraio del 2023, gli erano stati notificati successivamente alla denuncia sporta da altre due vittime del posto. Il 42enne di Altidona, incurante di ogni denuncia e provvedimento, aveva continuato nei suoi comportamenti molesti reiterandoli continuamente nei confronti dell’ultima vittima, l’avvocatessa Tosoni.

Da qui era scattata la misura massima della sorveglianza speciale, una misura che prevede numerose ed efficaci prescrizioni fra cui il divieto di avvicinamento alla vittima, l’obbligo di rincasare ad una certa ora e di non uscire prima delle 7 del mattino e soprattutto l’obbligo di recarsi presso un ufficio di polizia ad orari prestabiliti due giorni a settimana. "Quell’uomo – spiega l’avvocatessa Tosoni – ha iniziato a prendermi di mira dopo che mi ero occupata di un caso di sfratto che lo riguardava. Sono stata travolta da una valanga di messaggi, video e telefonate. Un giorno mi è sembrato di riconoscere la voce e così ho iniziato a raccogliere materiale utile alle indagini per poi consegnarlo alla polizia, che ringrazio per la professionalità con cui ha agito. Ho scoperto che quell’uomo l’aveva fatta franca più volte, pertanto mi sento di dare un consiglio alle vittime di episodi come questi: denunciate, denunciate, denunciate". Dopo la misura della sorveglianza speciale è scattata anche la condanna, che complica ulteriormente la sua situazione.