
Fabio Brini
Che la posizione, in classifica, della Fermana sia complicata, il neo mister Fabio Brini, lo sa bene. Ma, durante la sua lunga esperienza da calciatore prima e allenatore poi, di situazioni difficili ne ha vissute diverse e, alle sfide complicate, non si è mai sottratto come ha confermato durante la conferenza stampa di domenica mattina. Quella da affrontare a breve, sarà domenica prossima in occasione della prima giornata del girone di ritorno quando al Recchioni arriveranno i cugini della Recanatese, la vittoria contro i quali in settembre (2-3, ndr) aveva ben lasciato sperare i tifosi canarini.
"Da che sono qui - le parole di mister Brini - ho potuto constatare l’applicazione dei ragazzi durante gli allenamenti; il gruppo non manca neppure di unità anche se la vera forza, in questo senso, si vedrà al momento delle scelte". Nelle 17 partite sin qui disputate, la Fermana ha cercato di proporre calcio anche se la classifica non le rende merito: sono necessari pragmatismo e cambiamenti tattici? "Il bel gioco piace a tutti, ma a noi serve concretezza, non concedere ‘cose’ agli avversari e soprattutto semplicità ovvero mettere il compagno in condizione di fare il suo. La squadra ha in mente un sistema di gioco: cambieremo, ma non in una sola direzione considerando il migliore utilizzo possibile degli under".
Bisognerà fare i conti anche con una vittoria tra le mura amiche che manca dalla scorsa primavera e il peggior attacco del girone. "Pressione e paura devono essere trasformate. Inoltre è necessario aggiustare ‘tutto’ con il lavoro e qualcosa in più a livello di qualità: di qui, la disponibilità della società a rafforzare la rosa". Sull’argomento anche il direttore sportivo Michele Paolucci: "Staff tecnico invariato con Maurizio Mattoni vice; Andrea Del Gatto collaboratore; Andrea Innamorati preparatore dei portieri e Nicola Quintili preparatore atletico. Quanto agli arrivi, ci stiamo lavorando: prendere tanto per prendere, no. Non possiamo fare il passo più lungo della gamba perché alla fine i conti devono portare".
Gaia Capponi