Formificio Enzo, 50 anni e non sentirli

La storica azienda festeggia mezzo secolo proiettata nel futuro: robot, assunzioni e precursori del riciclo

Formificio Enzo, 50 anni e non sentirli

Formificio Enzo, 50 anni e non sentirli

Si contano sulle dita di una mano i formifici rimasti nel distretto calzaturiero fermano, uno dei quali, il Formificio Enzo, ha celebrato (in leggero ritardo a causa del periodo Covid) i 50 anni di attività e, nel contempo, ha festeggiato gli ammirevoli 93 anni del fondatore Enzo Belletti e omaggiato il primo e più longevo dipendente dell’azienda, Mauro Bedetta, per il quale è tempo di pensione. Un’occasione di festa con dipendenti, fornitori, clienti, autorità in cui sono state ripercorse le tappe della lunga storia di un’azienda antesignana in tema di economia circolare, internazionalizzazione, introduzione della robotica: tutte materie ora oggetto di confronti e discussioni nel calzaturiero. Il Formificio Enzo nasce nel 1971 ad opera di Enzo Belletti, in via Porta Romana, sede che viene lasciata nel 2002 per trasferirsi in via Valle della Morte per soddisfare il bisogno di nuovi spazi di un’azienda in forte crescita. Nel 1981, c’è l’ingresso dei tre figli, Claudio, Ubaldo (oggi Ceo) e Barbara che, nel 1984, fondano la Camont srl, "per la produzione di blocchi in plastica per le forme che, già 40 anni fa, utilizzava e riciclava i materiali di scarto nostri e dei calzaturifici. Oggi si parla tanto di riciclo, sostenibilità e tracciabilità ma noi eravamo da tempo ‘ricicloni’ ed ecologici con un prodotto sostenibile e tracciabile – commenta Ubaldo Belletti –. Le certificazioni che oggi sono così richieste, per noi sono la norma da sempre". Risale al 1988 un gemellaggio "che definisco ‘alla marchigiana’ essendo basato più sui rapporti umani, con giapponesi, di Tokyo, con cui abbiamo mosso i primi passi nella internazionalizzazione. Nel 1991 è nata la Enzo Trading, il nostro braccio commerciale per presentarci sul mercato estero". Nel 1998, la novità è venuta dalla tecnologia con l’acquisto del primo macchinario a controllo numerico "che per noi era qualcosa di straordinario perché riduceva di molto il lavoro. Di fatto, ha segnato l’avvio dell’era digitale".

Nel 2007, altra rivoluzione con l’introduzione del tornio tridimensionale e, nel 2012, i Belletti sono ancora pionieri introducendo il robot. Oggi l’azienda conta 21 dipendenti: "Nella continua ricerca di personale - conclude il ceo - a ottobre abbiamo assunto a tempo indeterminato, una ragazza 23enne inviataci dall’agenzia di lavoro interinale, che si è subito inserita benissimo ed è entrata a pieni titolo nella famiglia del Formificio Enzo".

Marisa Colibazzi