Morto all’improvviso a 28 anni, strazio al funerale di Marco

Le lacrime della famiglia e il commosso ricordo degli amici: “Avevi per tutti parole di conforto mai banali, ci hai insegnato a vivere”

I funerali di Marco Corvatta, morto a 28 anni (foto Zeppilli)

I funerali di Marco Corvatta, morto a 28 anni (foto Zeppilli)

Fermo, 4 gennaio 2024 – Marco Corvatta che parlava forte e abbracciava tutti, Marco che aiutava sempre chi aveva bisogno, professore di talento e pizzaiolo instancabile. Marco che amava Pasolini e la sua poesia preferita è per la mamma Giuliana.

È il saluto che Marina Palmense tutta ha voluto dare a Marco Corvatta, morto all’improvviso a 28 anni il primo giorno dell’anno, dopo aver trascorso una serata serena e semplice con gli amici. Quegli amici che hanno riempito la chiesa di San Giuseppe Artigiano e poi anche il sagrato, gli occhi lucidi e l’aria attonita, ad abbracciare in silenzio mamma Giuliana e la sorella Valentina, il vice sindaco Mauro Torresi legge per primo, lui che a Marco voleva bene.

Don Francesco non ha parole di conforto se non nella speranza che la Fede e il cielo aiutino chi resta a capire quello che è successo, a colmare la mancanza. Gli amici alla fine prendono la parola, lo salutano tra le lacrime e col suo soprannome, ‘corvo’. Andrea era a New York quando Marco si è sentito male: “Ci siamo sentiti per gli auguri la notte di capodanno, mi hai detto che tu ti stavi divertendo perché avevi una normale serata, semplice com’eri tu. Tu che ami la famiglia, gli amici, la vita e tutti coloro che sono in difficoltà. Avevi per tutti parole di conforto mai banali, ci hai insegnato a vivere. Eri il professore di tutti noi, un passo avanti sempre, a portare sofferenze e responsabilità senza mai lamentarti. Hai reso la vita meravigliosamente perfetta semplicemente sorridendo. Eri un puro e di persone come te il mondo ha davvero bisogno. Ti dicevamo sempre ‘abbassa ’sa voce che se sente solo a te’, il tuo animo però era caldo e amorevole, puro come quello di un bambino. Il primo gennaio sarà sempre il tuo giorno, mancherai come l’aria”.

La conclusione è per Giuliana, con le parole di Pasolini: "E’ difficile dire con parole di figlio ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio. Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore”.