
Il ko con il Fossombrone ha quasi condannato la Fermana
Non molla Michele Paolucci e lo ha detto chiaramente durante Lunediretta, ospite della trasmissione di Tv CentroMarche dedicata interamente alla Serie D. "E’ una situazione molto difficile nella quale ci si deve aggrappare all’orgoglio. Ci sono responsabilità che mi prendo e ci metto la faccia. Essere partiti il 16 di agosto ha avuto un peso. Ci sono sei gare ancora da affrontare e va fatto con grande rispetto verso una piazza che sta soffrendo da anni. Pensiamo alla gara di Sora come una vera ultima spiaggia, andando ad affrontarla con dignità ed orgoglio che ci deve essere in questi ragazzi. Io non ci dormo la notte e credo che anche altri ci staranno male come me. La città ha ragione ad essere arrabbiata e distaccata, ci dobbiamo prendere le responsabilità insieme alla squadra. Per Sora partiremo sabato e ci organizzeremo in hotel. Lo dobbiamo alla storia di questa realtà e al mister che sta dando l’anima. La società ci proverà perché è giusto farlo, chi sta qua deve lottare fino alla fine per amor proprio e della squadra. Sportivamente mi vergogno molto e spero che lo facciano i ragazzi. La società farà tutto fino alla fine anche tra mille difficoltà è sempre presente, paga gli stipendi e porta avanti la baracca. Ora non è ancora il momento di fare bilanci, dobbiamo dare tutto fino alla fine". Analisi diretta di una situazione che, se è vero che è legittimo crederci, è altrettanto difficile pensare di raddrizzare. Non sono bastati tre cambi di allenatore per farlo: "Mister Brini aveva dato una svolta all’inizio (sette punti in tre gare, ndr) e ci siamo illusi di essere troppi bravi. Invece io e i giocatori dobbiamo fare mea culpa. In quasi tutte le gare di questo campionato sono gli episodi a fare la differenza oltre alla voglia di fare risultato. Domenica il Fossombrone correva più di noi, vincevano molti più contrasti di noi. Sono segnali importanti che fanno la differenza ed è quello che è mancato a noi, ma è anche difficile da spiegare. Ora però è vietato mollare e si onora la maglia e la storia di questa società fino in fondo. Chi non lotta non può più far parte di questo gruppo".