Leoni
Maura Iacopini è una signora bionda, che risiede a Fermo con la famiglia, che s’incontra spesso seduta ai tavoli della Biblioteca Civica Spezioli o in qualche archivio cittadino. Studia, ricerca, scopre. E scrive. Fa opera di memoria e di ricostruzione. Ha iniziato la sua professione di insegnante di materie umanistiche al Liceo Classico Paolo VI di Fermo per poi passare lunghi anni all’Istituto Tecnico Economico Tecnologico Carducci-Galilei sempre di Fermo. Appassionata di storia e della sua città, ha curato studi molto attenti e precisi riguardanti in specie la prima e seconda guerra mondiale e i riflessi sul nostro territorio. Giorni fa, all’interno del programma del Festival Nazionale della Comunicazione, ha presentato alla Spezioli un suo fondamentale libro dal titolo Bagliori di pace in tempo di guerra – Fermo 1944-1946. In effetti, una presentazione c’era già stata all’indomani della pubblicazione del 2009. Poi però il volume era caduto nell’oblio per motivi diversi. E invece, è stato importante riportarlo in superficie. Il testo è lontano da letture ideologiche. È frutto di ricerche intense, di dati inoppugnabili ed offre uno spaccato della vita nei due anni terribili della Seconda guerra mondiale e del suo primo dopoguerra. Nei terribili mesi del conflitto emergono donne e uomini impegnati a dare aiuti concreti, a porre in atto gesti di solidarietà testimonianza di una speranza che neppure le bombe, i rastrellamenti, le rappresaglie potevano annientare. È stata la stoffa umana e la bontà di un popolo che tale si sentiva. Nel libro si parla del grave problema del cibo, del muoversi in condizioni di estremo disagio, della ritirata dei tedeschi e dell’arrivo degli alleati, delle angherie dei primi e dei bombardamenti anche sui civili dei secondi, della grande opera di aiuto posta in atto dai sacerdoti e dalla chiesa, di tre grandi donne impegnate a ricostruire: Ada Natali, Fausta Monelli, Ginevra Corinaldesi, di cinque uomini anch’essi protesi a ridar vita alla democrazia e alle istituzioni: Norberto Perini, Giuseppe Giammarco, Nicola Ciccolungo, Piero Emiliani, Amedeo Lattanzi. In queste ore di terribili avvenimenti bellici, la lettura del libro della Iacopini ci tende una mano per dirci: c’è sempre una speranza in atto.