La truffa del finto appartamento, raggira coppia di anziani: a processo

Il 40enne di Martinsicuro era stato denunciato perché ritenuto il palo di un gruppetto di donne che fingevano di essere interessate ad acquistare l’abitazione: due parlavano coi vecchietti, la terza rubava

Raggira coppia di anziani, a processo (foto d'archivio)

Raggira coppia di anziani, a processo (foto d'archivio)

Fermo, 23 marzo 2024 – Era l’autista e il complice di una banda di ladri composta da tre donne e da un uomo. Ed è proprio la componente maschile del sodalizio che era finita nel mirino della polizia. Gli investigatori della squadra mobile della questura di Fermo, a seguito di articolate indagini, avevano infatti denunciato in stato di libertà un 40enne di Martinsicuro, resosi responsabile del reato di favoreggiamento personale, in relazione al furto in un’abitazione commesso a Porto San Giorgio, quando due giovani donne, dichiaratesi interessate all’acquisto di un appartamento, erano entrate in un condominio, avvicinando un’anziana residente.

L’uomo, a conclusione delle indagini, è stato rinviato a giudizio e dovrà quindi comparire davanti al giudice del tribunale di Fermo. La banda aveva agito nel febbraio 2023 con il solito modus operandi: mentre le malviventi in gonnella distraevano l’anziana, era entrata in azione una terza donna che era risuscita ad introdursi all’interno dell’abitazione rubando diversi gioielli custoditi in casa.

Il marito della vittima, anch’egli presente in casa, si era accorto della presenza dell’estranea che girovagava nell’area notte della sua abitazione così come si era reso conto della anomala presenza delle altre due donne, estranee, a colloquiare sulle scale condominiali con la moglie. Mentre l’uomo cercava di capire le ragioni connesse a quelle presenze in casa, tutte e tre le donne si erano diritte verso la porta di ingresso e si erano dileguate per le scale.

L’uomo, dal balcone, aveva visto le fuggitive salire a bordo di un’utilitaria di colore scuro, guidata da un uomo, loro complice.

L’attività investigativa condotta dagli uomini della squadra mobile, aveva permesso di ricostruire l’intera dinamica e di accertare che si trattava di un gruppo di quattro persone, tre donne che commettevano il furto e un quarto complice con il ruolo di autista della vettura risultata intestata ad un giovane residente nell’Ascolano.

ln ragione dei fatti era stato quindi ipotizzato il coinvolgimento nell’evento di persone di etnia rom gravitanti nell’alto-abruzzese. Dalle successive indagini era emerso che l’auto utilizzata dalla banda nel periodo del furto non era nella disponibilità del proprietario, poiché ceduta a un uomo che svolgeva l’attività di compravendita di vetture il quale, a sua volta, l’aveva venduta, senza formalizzare il passaggio di proprietà, a un 40enne di Martinsicuro.

All’esito della complessa attività info-investigativa, era stata identificata la persona subentrata nella proprietà del veicolo la quale, interrogata in merito ai fatti, col chiaro obiettivo di nascondere l’identità delle persone che avevano commesso il furto, non aveva fornito indicazioni sull’effettivo utilizzatore del veicolo tenendo una condotta tale da ostacolare le indagini, motivo per cui era stato denunciato per il delitto di favoreggiamento personale, reato che prevede la pena con la reclusione fino a quattro anni. Sulle altre tre donne della banda sono invece ancora in corso le indagini.