Truffa dello squillo, cos’è e come riconoscere i prefissi telefonici

E’ riconosciuta anche come wangiri: è tra i raggiri telefonici più utilizzati. La chiamata arriva dall’estero, la vittima non ha tempo di rispondere e richiama il numero sconosciuto. Ecco come difendersi e chi contattare in caso di inganno

Truffa dello squillo o wangiri, cos'è e come riconoscerla: le chiamate arrivano dall'estero

Truffa dello squillo o wangiri, cos'è e come riconoscerla: le chiamate arrivano dall'estero

Bologna, 24 febbraio 2024 – Rispondere al telefono e vedersi prosciugato il proprio credito. Viene chiamata Wangiri, ma è conosciuta anche come truffa dello squillo. E' tornata di moda una pericolosissima quanto comune truffa telefonica, nata in Giappone, che consiste nel chiamare dall'estero un utente facendo solo uno squillo sul suo telefono, nel tentativo che poi richiami per sapere chi è. A quel punto, il truffatore spillerà i soldi presenti sulla sua sim, addebitando le spese della chiamata, in alcuni casi anche l’intero credito.

Di più: nei casi più gravi, la chiamata può attivare anche servizi di abbonamento indesiderati. Potrebbe capitare a chiunque e, nonostante si tratti di un sistema di raggiro risalente già al 2002, è usatissimo ancora oggi.

Come riconoscere la truffa

Il primo passo è controllare se la chiamata arrivi dall'estero. I prefissi più utilizzati per questo genere di truffe sono +216 (Tunisia), +44 (Regno Unito), +373 (Moldavia), +383 (Kosovo) e +53 (Cuba). Se non si hanno contatti conosciuti fuori dall’Italia, non si dovrebbe mai richiamare questi numeri per evitare di cadere nell’imbroglio. Con uno smartphone, poi, è possibile bloccare alcuni numeri sconosciuti.

Un altro modo per difendersi dalla truffa è rivolgersi al proprio gestore telefonico per chiedere di filtrare le chiamate dall'estero.

Ma come capire se la truffa è andata in porto? In caso di risposta o richiamata a un prefisso diverso da quello italiano, la soluzione più semplice è controllare che il proprio credito telefonico sia rimasto invariato. In alternativa, l'utente può contattare il proprio operatore per segnalare la chiamata: così si potrà risalire alle operazioni svolte effettivamente da quel numero.