Sopravvissuto a Igor il Russo, Marco Ravaglia torna a parlare nel podcast di Carlo Lucarelli

L’ex poliziotto, nella puntata di ‘A fari spenti’, dopo 7 anni ritorna sulla tragica aggressione dell’8 aprile 2017, dove morì il collega Valerio Verri. “Ripenso a quell’evento dalle 300 alle 400 volte al giorno”

L'ex assistente di Polizia Marco Ravaglia è l'ospite dell'ultima puntata del podcast 'A Fari Spenti', condotto da Carlo Lucarelli

L'ex assistente di Polizia Marco Ravaglia è l'ospite dell'ultima puntata del podcast 'A Fari Spenti', condotto da Carlo Lucarelli

Ferrara, 28 marzo 2024 - Una ferita ancora aperta, 7 anni dopo. Il protagonista della nuova puntata di 'A Fari Spenti', il podcast di cronaca ideato dalla Regione Emilia-Romagna e condotto da Carlo Lucarelli, è Marco Ravaglia, l'assistente scelto della polizia provinciale di Ferrara sopravvissuto, la sera dell'8 aprile 2017, a un’aggressione ricevuta dal noto criminale Igor il Russo. L'episodio è disponibile online da giovedì 28 marzo su Spotify e sui canali Spreaker della Regione.

La vicenda

Il criminale serbo-ungherese Igor il Russo, il cui nome di battesimo è Norbert Feher e che per diverso tempo ha seminato il terrore nelle colline dell'Emilia-Romagna, si era dato alla macchia dopo una rapina avvenuta il 1° aprile 2017 al bar Gallo di Riccardina (frazione di Budrio ndr), nella quale perse la vita il titolare Davide Fabbri.

Quella sera dell'8 aprile 2017 la sua storia si incrocia con quella di Marco Ravaglia, che si trovava in un'area paludosa della provincia ferrarese insieme alla guardia ecologica volontaria Valerio Verri per un controllo della zona. Una volta visti, Igor il Russo non ha perso l'occasione di aggredire i due agenti, uccidendo Verri ma riuscendo soltanto a ferire gravemente Ravaglia. Sopravvissuto all'omicidio, Ravaglia torna dopo ben 7 anni a parlare dell'accaduto raccontando il tutto a Carlo Lucarelli, all'interno di una puntata del podcast di cronaca 'A Fari Spenti'.

"Non posso più fare il lavoro che amavo"

"Giusto il tempo di aprire lo sportello dell’auto, mettere giù un piede, appoggiandomi con la mano alla portiera, che un primo proiettile entra nell’avambraccio e mi fa esplodere l’omero - racconta Ravaglia -. Poi, in rapida successione, sento un pugno su una spalla, un morso nel collo e un pizzicotto nella schiena, cado a terra. A quel punto sento che anche Valerio esce dall’auto, e subito dopo un altro colpo di arma da fuoco".

Attimi di terrore, in cui l'ex agente conferma di essersi finto morto per evitare la fine peggiore. "Dopo avere sparato a Valerio, Igor il Russo è tornato da me, mi sono finto morto - continua -. Mi ha spostato insultandomi ed è scappato via. A quel punto, con quattro colpi di pistola addosso, mi sono rialzato e sono andato a chiedere aiuto".

Una ferita ancora aperta per Ravaglia, per un episodio che difficilmente dimenticherà e che ha lasciato scorie fisiche e psicologiche anche a distanza di 7 anni. "La mia vita oggi, ovviamente, non è più la stessa - spiega -; la mia cartella clinica si misura in chilogrammi, non posso più fare il lavoro che tanto amavo e ripenso a quel criminale e a Valerio dalle 300 alle 400 volte al giorno".

L'aiuto della Fondazione per le vittime di reato

Ravaglia ha poi modo di concludere la lunga chiacchierata parlando dell'incontro con la fondazione Emilia-Romagna per le vittime di reato, di cui lo stesso Carlo Lucarelli è presidente, che ha contribuito alla costruzione di un nuovo bagno maggiormente adatto alla limitata mobilità della vittima.

"Non è una banalità un bagno, ma è la vita che ricomincia - sottolinea Lucarelli -. Come una macchina riparata dopo un’aggressione, un percorso riabilitativo o psicologico dopo una rapina, i mobili dell’appartamento dopo una violenza subita, un paio di occhiali nuovi. Non sono cose piccole, sono quelle che servono, nell’immediato, per ritrovare vita e autonomia. La fondazione fa questo da vent’anni".

A Fari Spenti

Si tratta di un podcast di cinque puntate totali, focalizzato in particolare su fatti di cronaca avvenuti in Emilia-Romagna o che vedono coinvolti cittadini della Regione. E' condotto dallo scrittore parmigiano Carlo Lucarelli ed è a cura dell’Agenzia di Informazione e comunicazione della Regione.

Il podcast mette al centro delle chiacchierate quelle persone sopravvissute ad abusi e reati che sono riuscite a ripartire e guardare avanti, anche con l'aiuto della Fondazione che da vent'anni stanzia importanti fondi a sostegno delle vittime.