Furti nelle campagne, condanne pesanti per gli amici di Igor il russo

Ferrara, terminato ieri il processo nei confronti degli imputati ’scoperti’ grazie alle intercettazioni nell’ambito delle indagini per catturare Feher. Erano accusati di avere messo a segno colpi in tutta la provincia

Norbert Feher, alias Igor la belva, durante una delle udienze del processo in Spagna

Norbert Feher, alias Igor la belva, durante una delle udienze del processo in Spagna

Ferrara, 27 marzo 2024 – Si è chiuso ieri il processo di primo grado nei confronti dei cosiddetti amici di Igor, al secolo Norbert Feher, accusati di furti in serie nelle compagne del ferrarese. Cinque imputati – Massimo Cavazza, Calcedonio Di Liberto, Matteo Grandi, Gianluca Bernardoni ed Eros Cavazza – che erano stati individuati quali responsabili di furti accaduti nell’ormai lontano 2017, proprio nel periodo in cui era braccato Igor Vaclavic, dopo gli omicidi di Davide Fabbri, nel bolognese, e della guardia ecologica volontaria Valerio Verri.

Nell’ambito delle massicce indagini per catturare la ’belva’, gli investigatori incapparono in conversazioni tra i cinque imputati, alcuni dei quali in un primo momento erano stati ritenuti anche fiancheggiatori di Feher, facilitandone la fuga. Situazione poi esclusa da ulteriori approfondimenti. Ma quelle conversazioni captate avevano sollevato il velo su un’altra serie di reati, in particolare furti sparsi sul territorio della provincia.

La procura ha quindi contestato a vario titolo agli imputati diversi colpi compiuti su mezzi da lavoro, in aziende agricole e anche alla Festa dell’Unità di Portomaggiore, dove avevano rubato un’affettatrice. Nel mirino degli imputati anche gasolio estratto dai serbatoi di escavatori trovati lungo la golena del Po, metallo e rame asportati da aziende della zona di Codigoro e addirittura un treno di vecchie gomme invernali, rinvenute in un casolare di campagna.

L’accusa

Nella precedenti udienze, la procura aveva presentato il conto, formulando le richieste di pena, al netto di un non doversi procedere per un paio di capi di imputazione e un’assoluzione per altri due episodi, la procura aveva chiesto per Di Liberto cinque anni di reclusione più 1.500 euro di multa. Tre anni e quattro mesi oltre a mille euro di multa per Grandi, Gianluca Bernardoni ed Eros Cavazza. Mentre per Massimo Cavazza,il pubblico ministero aveva chiesto cinque anni e mezzo più duemila euro di multa.

La sentenza

Ieri, dopo sette anni da quei fatti, il processo si chiude con cinque condanne: cinque anni di reclusione e mille euro di multa per Massimo Cavazza (assistito in giudizio dall’avvocato Andrea Nonato); tre anni e 533 euro per Calcedonio Di Liberto; e due anni di reclusione e 355 euro di multa per gli altri tre imputati.

Condanna anche al risarcimento del danno nei confronti dell’unica parte civile costituitasi, da calcolarsi in separata sede civile. Intanto al risarcimento delle spese, circa duemila euro circa. Si è chiuso così un altro capitolo di indagine salito agli onori della cronaca perché legato a Igor la belva, che in quella primavera del 2017 seminò morte e terrore. E loro, i cinque imputati, in passato avevano avuto a che fare con Vaclavic, ma non lo avevano aiutato a fuggire.