Igor il russo, lo scritto choc: “Tornerò a cercarvi”

Nel 2021, all’interno del carcere di Duenas, aggredì e mandò in ospedale cinque poliziotti e un funzionario: condanna a 4 anni. Dietro le sbarre sono stati ritrovati alcuni suoi appunti inquietanti

Igor ’il russo’ durante uno dei tanti processi in Spagna dove è detenuto

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Bologna, 28 luglio 2023 – Nuovi guai e una nuova condanna per Igor. Il 41enne serbo Norbert Feher è stato condannato a quattro anni in Spagna, dove è detenuto da dicembre 2017, per l’aggressione a colpi di piastrelle ai danni di cinque operatori e un funzionario del carcere di Duenas, a Palencia nella regione di Castiglia e Leon, ad aprile 2021. In questo caso, il killer di Davide Fabbri e Valerio Verri non è neppure comparso al cospetto del tribunale di Palencia, dato che la pena è stata di fatto patteggiata con un accordo tra le parti; ora Igor si trova nel carcere di Huelva, in Andalusia, il quinto penitenziario che cambia. Questo perché "gestirlo" è complicato per gli agenti penitenziari spagnoli: dopo l’episodio di Duenas (carcere in cui il serbo era stato trasferito anche dopo avere minacciato un poliziotto nell’istituto di Zuera, in Saragozza), c’è stato quello pressoché identico del marzo scorso, in cui Igor aveva ferito al volto un funzionario con una piastrella divelta dal pavimento e modificata in modo da essere aguzza come un’arma, mentre si trovava in isolamento nel supercarcere di Madrid.

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In Spagna sta scontando la condanna del ’carcere permanente reversibile’, massima pena dell’ordinamento spagnolo, cui si cumula un’altra a 21 anni per la sparatoria di Teruel in cui, poco prima dell’arresto di sei anni fa, sparò e ferì due persone, e, ora, si aggiungono questi quattro anni. In Italia, nel 2019, Igor è stato condannato all’ergastolo, pena confermata in tre gradi di giudizio. Il serbo, il 1° aprile 2017, uccise a colpi di pistola Davide Fabbri, al culmine di un tentativo di rapina nel suo bar alla Riccardina di Budrio. Esattamente una settimana dopo, uccise in un agguato la guardia ecologica volontaria Valerio Verri e ferì gravemente l’agente provinciale Marco Ravaglia, nelle campagne di Portomaggiore. Poi svanì nel nulla, per ricomparire otto mesi più tardi in Spagna, dove ancora una volta assassinò a colpi di pistola l’allevatore José Luis Iranzo e i due agenti della Guardia Civil Vìctor Romero e Víctor Caballero.

Ma l’aggressione ai funzionari del carcere di Duenas si tinge anche di contorni inquietanti. All’interno della cella in cui Igor aveva abilmente affilato la piastrella divelta, gli agenti ritrovarono anche tre fogli scritti dal serbo. In uno si leggeva, in spagnolo, la frase "prima parte completata"; il secondo era una pagina interamente ricoperta di zeri e uno, forse una sorta di codice binario; ma il terzo era scritto in italiano. "Il tempo è solo una finestra, la morte è solo una porta. Tornerò e cercherò ognuno di voi". Dopo l’aggressione di marzo a Madrid, invece, quando si fece trovare dai poliziotti venuti a prelevarlo per portarlo a un’udienza rivestito da un a sorta di armatura fatta di giornali, nella sua cella furono rinvenute costolette di maiale conservate dalla cena di qualche giorno prima e ancora una volta affilate per renderle potenzialmente letali. Insomma, ’il russo’ non smette di fare paura neppure dietro le sbarre.

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